una storia, una notizia, o qualunque cosa valga la pena di essere raccontata



sabato 29 giugno 2013

venerdì 28 giugno 2013

9LUGLIO/MANU CHAO @ NAPOLI



9 Luglio 3013 Manu Chao In Concerto A Napoli
Apertura porte 18.00/START 20.30
Mostra d’Oltremare-Area delle 28 Fontane
Piazzale Tecchio, Fuorigrotta, Napoli---- 


INFO BIGLIETTERIA : 081-19313300
Manu Chao @ Napoli - 9 Luglio

 
/////OPEN ACT//////
Jovine --- Francesco di Bella & Ballads cafè ---Foja ---Suono anch'io Contest BIGLIETTI//////
... 15€ + 2,25 - DAL 28 GIUGNO AL CONCERTO (Circuito GO2, Etes oppure online sul nostro sito
www.ufficiok.com)
15€ - BOTTEGHINO (il giorno del concerto)
Un evento di UFFICIOK.com



giovedì 27 giugno 2013

“Positano mare, sole e cultura”, con Ken Follet in versione musicista blues



KEN FOLLET
Domenica 30 GIUGNO
alle ore 21-Marina Grande- POSITANO!!
 
Sara' un Ken Follett in versione blues, nell'insolito ruolo di musicista, ad aprire domenica l'edizione 2013 di "Positano mare, sole e cultura". Sara' il primo appuntamento di un lungo calendario che per un mese fara' della localita' della costiera amalfitana uno dei luoghi privilegiati del mondo letterario internazionale. A Positano lo scrittore britannico non raccontera' i suoi mondi immaginari, ma si esibira' con la sua band "Damn right I got the blues".

http://www.cilentonotizie.it/

mercoledì 26 giugno 2013

IL FRAPPE', UNA BEVANDA NATA A SANT'AGNELLO_______________

IL CONVENTO DEI CAPPUCCINI DI SANT'AGNELLO

IL FRAPPE', UNA BEVANDA NATA A SANT'AGNELLO_______________
Nel convento dei Cappuccini di Sant'Agnello, intorno al 1827 viveva un frate di nome Giuseppe. Dovete sapere che questo frate era sempre disponibile e gentile con tutti i fedeli. Un giorno, un suo amico, il proprietario di un piccolo chiosco vicino, mescolando energicamente del latte con il cioccolato, ottenne una bevanda gustosissima e dolce. Bevanda che in onore di quel frate buono volle chiamare: FRA-PPE'.

PARIGI, IL POZZO DELL' AMORE (puit d’amour).....



“Amour m’a refait, en 1525 tout à fait” (L’amore mi ha ridato la vita nel 1525). 


PARIGI, IL POZZO DELL' AMORE (puit d’amour).....

Nel punto in cui s’incrociano la rue de la Grande Truanderie e la rue Pierre Lescot, nel quartiere Les Halles, si trovava anticamente il cosiddetto pozzo dell’amore (puit d’amour).
Esistono varie teorie che spiegano il nome particolarmente romantico legato al pozzo che sorgeva in questo punto della città.
Molte fonti affermano che tale denominazione risale al regno di Filippo Augusto e sarebbe legata al triste destino di Agnès Hellebick che si gettò nel pozzo in seguito a una delusione amorosa.
La leggenda racconta che il suo fantasma della giovane donna infestò la zona del pozzo per diverso tempo.
Il luogo divenne rapidamente una metà di pellegrinaggio di tanti amanti che si ritrovavano qui per cantare, danzare e scambiarsi promesse eterne.
Pochi anni dopo, sotto il regno di Francesco I, un giovane in preda alla disperazione sentimentale per il rifiuto ricevuto dalla sua amata, si gettò a sua volta nel pozzo.
Il ragazzo si salvò miracolosamente dalla rovinosa caduta e la donna, intenerita dal gesto, decise di sposarlo.
Il giovane innamorato fece restaurare il pozzo e vi fece incidere la scritta “Amour m’a refait, en 1525 tout à fait” (L’amore mi ha ridato la vita nel 1525).
Agli inizi del regno di Luigi XIV, in seguito alla richiesta dell’episcopato che vedeva negativamente le pratiche pagane degli innamorati, il pozzo fu distrutto.
Jean-Aymar Piganiol, un autore del XVI secolo, ha sfatato questa leggenda spiegando che il pozzo si chiamava “pozzo dell’amore” perché i servitori, con il pretesto di andare a prendere l’acqua, vi si davano appuntamento per i loro incontri amorosi.

FONTE: http://italianiaparigi.wordpress.com/

ZANZASTATE...



Alfano: "Silvio tieni duro."________

Angelino è un genio, una battuta così dopo una condanna per prostituzione manco Luttazzi l'avrebbe pensata.


(zZz)

lunedì 24 giugno 2013

Il castello Giusso di Vico Equense,e il FANTASMA di GIOVANNA LA PAZZA




Il castello Giusso di Vico Equense,e il FANTASMA di GIOVANNA LA PAZZA

(..)Passò alla storia con il nome di Giovanna la pazza. Fu un’amante insaziabile. E numerose furono le persone che passarono per il suo letto. Ma, come una vedova nera, Giovanna uccideva tutti i suoi amanti, avvelenandoli o tendendo loro dei mortali tranelli nelle sale e nei corridoi del Castello Giusso, a Vico Equense.

Per scherzo del destino, la donna cadde vittima di una delle trappole preparate per il suo ultimo amante. Ma la sua anima non ha mai lasciato castello Giusso: lo spettro di Giovanna la pazza continua a vagare inquieta per quelle sale.

E ogni mese di agosto, dalla cappella del castello Giusso risalgono le voci lamentose dei suoi sventurati amanti.


FONTEhttp://www.storiedifantasmi.it/

domenica 23 giugno 2013

#zZz: La LICENZA POETICA

ZANZASTATE

La LICENZA POETICA
, ecco quando andavo a scuola, più che la LICENZA MEDIA io volevo ottenere quella POETICA. Quella libertà cioè di poter far tramontare il sole a EST, di poter scrivere Il Zappatore invece de Lo Zappatore, di far volare le Galline più in alto delle Aquile, o di fare come Vinicio Capossela e attraversare il Mediterraneo su una Mongolfiera, in compagnia di Zarafa la Giraffa... .

(ZzZ)

PIANO DI SORRENTO, COMICSVILLE2013 MOSTRA DEL FUMETTO

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PIANO DI SORRENTO, COMICSVILLE2013 MOSTRA DEL FUMETTO

Dal 27 al 30 Giugno
Villa Fondi - PIANO DI SORRENTO
dalle 9,00 alle 19,00
 
Giovedì 27:
Ore 19:00 Conferenza presentazione Evento, Aperitivo, apertura Esposizione.

Venerdì 28:
Ore 18:00 Angoli d’arte, Esibizione di Artisti in Villa.
Concorso Cosplay a Premi.
Ore 18:30 Workshop di Fumetto Italiano con la disegnatrice Simona Simone (durata di 2 h, per 30 allievi su prenotazione).

Sabato 29:
Ore 18:30 Workshop Comics Usa con il disegnatore Stefano Landini (durata di 2h, per 30 allievi su prenotazione).
Ore 20:30 Concerto Musicale.

Domenica 30:
Ore 11:00 Racconto Storia illustrata per bambini, con colazione a base di prodotti a Km 0.
Ore 19:00 Tavola rotonda con gli autori del Fumetto Ex-Slaves, Domenico e Natale Lubrano.
Premiazione Concorso Cosplay.

Artisti Ospiti:
Domenico e Natale Lubrano: Sceneggiatori.
Stefano Landini, Andrea Olimpieri, Annapaola Martello, Alessandro Iannizzotto, Simona Simone, Luigi Criscuolo: Disegnatori.



Per Prenotazione Workshop: 081-5344454
settore3@comune.pianodisorrento.na.it


Il Presidente dell’Arci Domenico Cosentino
arcipiano@gmail.com

SCIPLINO RACCONTA: "QUELLA VOLTA CHE VIVIANI VENNE A SORRENTO.."



Il grande drammaturgo Raffaele Viviani,prima di diventare famoso,se la passava alquanto male.Stentava a mettere il piatto a tavola tutti i giorni e spesso, saltava i pasti,coricandosi su di un duro letto e solo coi morsi della fame.Era sempre in giro a cercare di essere scritturato,anche per Battesimi,feste,matinee'.Un impresario Napoletano,commosso dal suo stato,emaciato magro,volle ,bonta' sua dargli una scrittura a Sorrento.Si sposava la figlia di un fotografo e cercavano "un comico" che si esibisse nella casa del papa' della sposa in via pieta'.
Ebbe un piccolo anticipo per le spese del viaggio, ed il resto lo avrebbero pagato a fine serata.
Viviani era raggiante! finalmente si mangia!messi in valigia i suoi trucchi da comico prese il vaporetto per sorrento e arrivo' verso sera.Chiese al portiere a che piano abitasse la sposa,bussato piu' volte il campanello, apri' una vecchietta ,che gli chiese chi fosse."Sono il comico Viviani,sono venuto per il festino nunziale!.La vecchia rispose: Eh! 'e cantate 'a me 'e canzone! veniveve dimane! chello 'o festino è stato ajere ssera! aspettavano nu' buffone 'a Napule,ma nun s'è presentato,accussi' hanno cantato stesso 'e mmitate!
Discese le scale di corsa con la valigia,si sedette ai piedi di S.Antonino,preso dallo sconforto pianse!.Senza un soldo in tasca,digiuno,avrebbero dato sicuramente da mangiare anche a lui,e poi con la paga si sarebbe comprato il biglietto di ritorno per Napoli.
Cosi' s'incammino' con la valigia che dopo un po' diventava sempre piu' pesante,alle tre di notte arrivo ' a Piano,fino a raggiungere il porto di Meta verso le cinque.Alle sei partiva il vaporetto per Napoli.Penso': mo' salgo lo stesso e dico che mi hanno rubato il portafoglio.Mentre organizzava questi pensieri,senti' una mano sulla spalla:Uhè Rafe' e che ci fai qui? 

Era il suo ex amico Impresario di Meta Antonino Porzio, il quale doveva recarsi a Napoli,disse:Che piacere incontrarti!Vai a Napoli? facciamo il viaggio insieme!Viviani balzo' subito a bordo poi disse:Uh! non ho fatto il biglietto! l'amico Porzio rispose:Doveva venire anche mio fratello avevo gia' fatto il biglietto per lui,ma non viene.(Viviani) uh ma perche' ti vuoi incomodare!?Te lo cedo volentieri,cosi' ci facciamo compagnia fino a Napoli! da dove vieni? (Viviani)da Sorrento! e ti sei imbarcato a Meta? Si' io sono un forte camminatore!!
 
CARMELO SCIPLINO

venerdì 21 giugno 2013

LA DEMOCRAZIA CORINTHIANA



Negli anni ottanta  il sudamerica era vittima di terribili dittature. Tutti ricordano Pinochet e il “Garage Olimpo” in Argentina, ma in Brasile le cose non è che fossero migliori. I militari al governo avevano tolto molti diritti civili e la gente viveva sotto la paura delle squadre della morte o nella paura di essere tradotte in carceri dai quali non si usciva con facilità. In questo contesto nella prima metà degli anni ottanta avvenne un miracolo. Il Corinthians, il Timao come viene chiamato dai suoi tifosi, decise di rompere le regole. Nonostante fosse una squadra di incredibile talento (tutti assieme c’erano gente come Socrates, appunto, ma anche Wladimir, Walter Casagrande – che poi giocò anche nel Torino, Biro Biro, Zenon, Leao ecc. ecc.) decise di proclamare l’autogestione. La squadra si rifiutò di riconoscere l’autorità dell’allenatore e per tre anni mise in piedi una sorta di “autogestione” che venne definita “democrazia corinthiana”. Qualcuno la chiamò anarchia. In realtà decisero tutti assieme che da un certo momento in poi, la democrazia, alla quale tutti nel Brasile, anelavano l’avrebbero messa in pratica loro. Avrebbero votato e deciso su qualsiasi cosa. Anche le più insignificanti. E il voto di ognuno valeva lo stesso di qualsiasi altro. Quello del magazziniere come quello del presidente. Che poi era un altro filosofo e pure rivoluzionario: Waldemar Pires. E votavano su tutto, dal menù del giorno alle strategie di gioco e di mercato. Persino in bus, durante le trasferte stabilivano per alzata di mano se fermarsi o meno per le necessità fisiologiche. Qualunque cosa diventava di interesse collettivo, compresi i contratti individuali, ragionavano valutando con attenzione le disponibilità economiche del club. E per la prima volta nella storia del calcio brasiliano, sulle maglie del Corinthians apparvero anche le scritte pubblicitarie. Ma non si trattava di marche e loghi per prodotti di consumo, ma di invocazioni perché venisse posto fine alla dittatura militare “Elezioni dirette subito” oppure “Io voglio votare il presidente”. E infine scrissero sopra la parola magica: DEMOCRAZIA. La meravigliosa democrazia del Corinthians, di giocatori che lottavano rischiando del proprio per rivendicazioni sociali non solo sul campo, ma anche nelle piazze.


Quando vinsero il campionato entrarono tutti in campo con un grande striscione: “Non importa se sul campo vinci o perdi, importa solo se lo fai in democrazia”. Questi erano quegli uomini.
E mi piace pensare che sia stato anche grazie a loro che nel 1985 finalmente quello che avevano sempre cercato è arrivato. Mi piace pensare che sia stato proprio Socrates con i suoi compagni a dare la spallata finale a quella merda di dittatura militare. In un’intervista il “dottore” ebbe a dire:
“La libertà è una cosa che genera responsabilità, bisogna saper amministrare questi due aspetti. Il calcio è l’unica azienda nella quale il lavoratore è più importante del padrone. Il calciatore può essere osteggiato, limitato, ma alla fine è lui ad avere le carte migliori per cambiare lo stato delle cose. "
Questa certezza si cementò nello spogliatoio del Corinthians, radici che nessuno è più riuscito a estirpare. Ed è stato un processo che ha aiutato i brasiliani a sollevare la testa e a liberarsi dopo vent’anni dell’oppressore”.



fonte e testo http://masticone.wordpress.com/


Il Corinthinas in campo con i numeri e la scritta «Democracia» a rovescio per protesta contro la dittatura.

giovedì 20 giugno 2013

ONORE AL PAMPA SOSA



"Il sogno di Cavani è giocare nel Real, il mio era quello di giocare nel Napoli" _ Pampa Sosa

mercoledì 19 giugno 2013

QUELLO CHE GLI INGLESI DICONO DI RAFA...


Spikkando con alcuni english friends (17 per la precisione) ho chiesto informazioni su Benitez, 10 mi hanno detto: "Rafa???Shit..", 6 hanno risposto "He is a bad coach.." quasi tutti ne contestavano lo stile di gioco " too defensive...." La buona notizia è che alla fine tutti e 16 hanno poi confessato di essere in ordine sparso tifosi di ManUtd, ManCity, Spurs, Arsenal e Everton, e che AVEVANO mal digerito i successi di Rafa sulla panchina del Liverpool (specialmente La Champions). Ah dimenticavo, l' ultimo amico inglese mi ha descritto così Benitez: "....He is KOP LEGENDS, with him Napoli will win SERIA A .."

(ZzZ)

martedì 18 giugno 2013

ZANZASTATE EUROPEO U21

Mentre guardo la partita mi è venuto in mente che... L' ultima volta che l' Italia vinse l'Europeo U21 io, Francesco Massa e Pietro Romano andammo ( unici in tutta la Penisola) a fare il CAROSELLO per Sorrento. Arrivati in Piazza Tasso, due signori vedendoci sventolare il tricolore, si avvicinarono e tutti entusiasti dissero: "Bravi guagliù, finalmente pure voi sostenete Berlusconi...." ___Da quel giorno ho sempre pensato di citare FORZA ITALIA per danni morali...

(zZz)

lunedì 17 giugno 2013

ARGENTINA, I RE DEL LATTE SONO DI PIANO DI SORRENTO


LOS MASTELLONES , IN SUD-AMERICA  I RE DEL LATTE SONO DI PIANO DI SORRENTO .

 
LOS MASTELLONES

Questa storia inizia nel 1925 quando Antonino Mastellone, per tutti il DON,  (nato a Piano di Sorrento il 12 dicembre 1899, figlio di un noto caseario della Penisola sorrentina) decise  di seguire i consigli di un amico che lo invitava a seguirlo in ARGENTINA descrivendogli la terra ALBICELESTE 
 
come  nuova terra PROMESSA.. Sbarcato a Buenos Aires, il DON  trova subito lavoro come tecnico presso un caseificio della vicina Junín. Nel 1927, Antonino viene raggiunto dal fratello Giuseppe. E insieme iniziano a produrre mozzarella, ricotta e provolone tipi di formaggi fino ad allora poco conosciuti in tutta l'ARGENTINA.Nel 1929, Antonino sposa Teresa Aiello, anche lei appartenente ad una famiglia originaria di Piano di Sorrento."Dona" Teresa si rivela ben presto determinante per lo sviluppo della azienda dei fratelli Mastellone, spronando i due ad andare avanti e invitandoli a non arrendersi nonostante le mille difficoltà a cui vanno incontro.Ogni giorno infatti Antonino e Giuseppe percorrono 52 km "a piedi o in tram" , portando i loro prodotti sulle tavole di tutta la comunità italiana presente a Buenos Aires. La grande richiesta della loro mozzarella  e il successo che via via ottengono, spinge i fratelli Mastelloni, ad ingrandirsi, lasciano così il piccolo caseificio di Junín e fondano nella città di General Rodriguez , una modernissima azienda casearia, La Serenissima, Chiamata così da Antonino, in onore dello squadrone aereo comandato dal poeta italiano Gabriele D'Annunzio che "bombardò" Vienna (allora capitale dell'impero austro-ungarico) non con bombe ma con  opuscoli che esortavano alla Pace. La Serenissima, diventa ben presto l' azienda casearia più importante d' Argentina. Alla morte di Don Antonino, al timone di comando  gli subentra il primogenito Pascual, che viene coaudiuvato dai fratelli Victorio, Giuseppe e Matteo. 
 
Pascual Mastellone

80.000 punti vendita, 5.000 dipendenti, 1.000 veicoli per la distribuzione,una rete di 12 depositi in tutta l'Argentina,  un fatturato di 1,4 miliardi dollari, la  joint venture con LA DANONE per la vendita di yogurt e dessert  , e il prestigioso premio come azienda tra le più importanti al mondo nel settore caseario ricevuto  nel 2004 dalla  Marketing Global Research, sono la testimonianza che per  Don Antonino e tutta la famiglia  Mastellone l' Argentina è stata davvero la TERRA PROMESSA.

(zZz) 

(Mastellone Hermanos SA)
TipoPrivato
IndustriaIndustria alimentare
Fondato26 Ottobre 1929
Argentina
Quartier generaleGeneral Rodríguez ,
Provincia di Buenos Aires ,
Argentina
Persone chiavePascual Mastellone
(Presidente)
José Arturo Moreno
(1 ° Vice Presidente)
Victorio Mastellone
(Direttore)
ProdottiProdotti lattiero-caseari
EntrateUS 1,4 miliardi dollari (2010) [1]
Dipendenti5000 (2010) [1]
Sitowww.laserenisima.com.ar


domenica 16 giugno 2013

DUGENTA, SAGRA DELLA PANCETTA E DEL CINGHIALE

SAGRA DELLA PANCETTA & DELLA SALSICCIA DI CINGHIALE
Ogni venerdì, sabato e domenica fino al 7 Luglio (con inizio alle ore 19.00 e la domenica anche alle ore 12.00), a DUGENTA(BN) in Piazza Mercato
Pancetta, carne di cinghiale cucinata in tutti i modi, tanto buon vino
( PS  la Brocca e la  pirofila sono  in omaggio) e per finire BALLI POPOLARI.


Per ulteriori informazioni: 0824.978022 - 346.7137213

 

sabato 15 giugno 2013

TORCIDA - *Tifoseria

L' ORIGINE "Aristocratica" DEL NOME TORCIDA - *Tifoseria
(Guerin Sportivo)
Non esiste calcio senza TORCEDORES, tifosi. L' origine della parola è mitologica. Nasce sulle pagine di un giornale, agli albori del futebol, per merito di Coelho Neto. Il giornalista, durante le partite del FLUMINENSE, che era il Club dell' Aristocrazia di Rio de Janeiro, osservò un gruppo di donne vestite elegantemente che "TORCEVANO" con ansia i propri guanti mentre accompagnavano la gara della loro squadra del cuore. Nella cronaca sportiva di quella partita venne usato per la prima volta il termine che ancora oggi indica la parte più calda del tifo: TORCIDA.

venerdì 14 giugno 2013

Francesco Guccini, il poeta compie 73 anni...




Quando facevo filone andavo al mare, mettevo la cassetta nel walkman ( eh si perchè allora c'era ancora il walkman) e ascoltavo le lezioni del Maestro Guccini. E ho imparato più da questo poeta bolognese ( che oggi compie 73 anni) che da tutti i professori di storia e filosofia...

NO ALL' ANTENNA Vodafone A CASARLANO

Ma di quest' antenna della Vodafone che vogliono installare a Via Rivezzoli ( ngopp Casarlano -Sorrento) senza consultare residenti ed informare le persone sui rischi che un antenna di queste proporzioni può causare alla salute,ne vogliamo parlare o avimm metter semp 'a cap into o 'sacco, ed accettare passivamente la costruzione di un "mostro" , pericoloso per noi e i nostri figli.....????

(zZz) 

CHIUNQUE SIA IN POSSESSO DI INFORMAZIONI SUI DANNI ALLA SALUTE CHE LA COSTRUZIONE DI UN ANTENNA COSI' GRANDE PUO' PROVOCARE, E CHIUNQUE ABBIA INTENZIONE DI CONVOCARE UN ASSEMBLEA CITTADINA PER DISCUTERE E APPROFONDIRE L' ARGOMENTO può scrivere a:
scaccialazanzara@libero.it 
  
NUJE STAMM A DISPOSIZIONE!!!!

VERGOGNA: JUVE,PER LA PANINI GLI SCUDETTI SONO 31



La mattinata era iniziata alla grande, caffè e briochione con la nutella, poi proprio mentre sfogliavo il Corriere dello Sport, una foto-notizia mi faceva andare la brioche di traverso. La Panini ha scelto di mettere il suo marchio sull' album "ufficiale" su di una raccolta intitolata juventus campione. Ma la cosa grave non è questa, la cosa grave è che la Panini ( azienda da tutti ammirata ed amata per professionalità e imparzialità) ha messo il suo marchio certificando ( in barba a qualsiasi regola sportiva) che gli scudetti bianconeri sono 31. E tutto per arruffianarsi qualche tifoso de' Turin, che sarà contento di vedere l'ennesima volgare e tracotante celebrazione dell' arroganza e degli intrallazzi di Moggi & co Che dire Questa volta in casa Panini l' hanno fatta fuori dal vaso....(ZZZ)

mercoledì 12 giugno 2013

NINNA NANNA a Napoli


ZANZASTATE
Gli antichi greci per cantare la ninna nanna ai loro piccoli dovevano chiamare un attimo ,il Dio ‘Sonno' (‘Ύπνος'), la madre "Notte" e i figli "Sogni". Troppa gente, troppa ammuina, a Napoli invece bastavano duje strofe cantate dalla " nonna, nonnarella.." e i piccirille facevano i sonne belle"..Tutto molto più semplice......Anche sulla Ninna Nanna, Socrate e compagnia hanno molto da imparare dai viecchi antichi napoletani....

(zZZ)

Giov 13/06 NAPOLI ANTIFA ALL STARS


Giov 13/06 NAPOLI ANTIFA ALL STARS Zulù + Francesco Di Bella + Fofò Bruno + Ciccio Merolla + Marco Messina + JRM + Valerio Jovine + Ekspo + Speaker Cenzou + AleZin. Mezzocannone 14 Occupato

Pepepepe - Quaquauquaqua


Su rai uno partitissima Pepepepe - Quaquauquaqua

ZANZASTATE: MARCELLO COLASURDO

Tiene ragione il maestro Marcello Colasurdo: " Il tamburo e' il piu' grande mezzo di comunicazione che possiedono i popoli..."

 

martedì 11 giugno 2013

pe' 'na penna d'auciello grifone.. La Leggenda dei due fratelli di Vietri



La storia nasce da un antico canto narrativo raccolto, negli anni settanta, alla Marina di Vietri sul Mare, dai Cantori popolari Cavoti, diretti da Anna Maria Morgera. A questo canto è legata la leggenda della formazione dei Faraglioni (o Due Fratelli), su tale preziosa traccia è stata elaborata la storia, poi sceneggiata per il teatro:
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C'era un vecchio possidente che aveva due figli, un giorno si ammalò e a nulla valsero le cure dei medici, per cui si rivolsero a maghi e fattucchiere, nulla da fare! Una vecchia magara, disse che il vecchio si sarebbe salvato, soltanto se avesse potuto avere, la magica piuma di un uccello grifone.
Il vecchio chiamò i due figli e promise a chi dei due avesse trovato la penna, tutti i suoi averi. I due giovani non avevano la stessa indole, infatti, il maggiore era malvagio, avido e scioperato, il minore mite, generoso, lavoratore. Partirono con la benedizione dei genitori alla ricerca del mitico uccello, girarono tutto il mondo, ognuno per la propria strada, entrambi si trovarono, infine, nello stesso luogo. Giunto presso un bosco il fratello buono, stanco e avvilito si addormentò, durante la notte gli apparve l'uccello. Il giovane ne fu spaventato, poi, rassicuratosi, intraprese un significativo dialogo con l'uccello. L'uccello, che in realtà non era altro che una “fata” o, se sipreferisce la “fantasia”, compreso che il giovane era di buon cuore, si lasciò strappare la piuma. Intanto, il fratello maggiore aveva assistito alla scena, nascosto dietro un albero e, quando il ragazzo si addormentò, cercò di derubarlo della piuma. Il giovane si svegliò e tentò di difendersi, ma quando comprese che era il fratello lo accolse con gioia, invitandolo a tornare insieme a casa e dividere i beni paterni, da buoni cristiani, pensando innanzitutto a guarire il vecchio genitore. Il fratello cattivo, avido ed egoista, non perse tempo a manifestargli le proprie intenzioni e fece per strappargli la piuma e, poiché il buon giovane si difese, lo uccise. Seppellì il cadavere in un fosso e tornò a casa. I genitori lo accolsero con gioia, il vecchio guarì e mantenne la promessa, per cui il malvagio assassino divenne padrone di ogni avere. Passarono gli anni, ma il vecchio non si rassegnava alla perdita del figlio, lo aspettava sempre, rifiutandosi di pensare che potesse essere morto. Ora accadde che un giorno un capraio, che pascolava il gregge nel luogo del delitto, trovò un osso e, secondo l'antica consuetudine di fare flauti con lo stinco di capra, certo che l'osso fosse di una capra o agnello, si fece un bellissimo flauto e cominciò a suonare, ma appena lo portò alla bocca, il flauto prese a cantare da solo la triste nenia. Il pastorello pensò si trattasse di una fortunata magia, che avrebbe potuto cambiare la sua misera condizione, lasciò il gregge e se ne andò per le piazze e i mercati a mostrare, il magico strumento. Gira gira, giunse nel paese del defunto, la gente si raccolse intorno a lui e ascoltò la melodia. Il vecchio incuriosito, volle provare a suonare lui stesso, appena portò il flauto alla bocca, il flauto cominciò a cantare:

Papà ca `mbocca me tiene,
tieneme astrinto e nun me lassà,
pe' `na penna d'auciello grifone,
fratemo è stato `nu traditore,
m'ha acciso e m'ha scannato,
e dint' `a `nu fuosso m'ha menato.

Il vecchio cominciò a capire intanto giunse la madre e anche lei volle suonare e il flauto riprese:

Mammà ca `mbraccio me tiene,
tieneme astrinto e nun me lassà,
pe' `na penna d'auciello grifone,
fratemo è stato `nu traditore,
m' ha acciso e m'ha scannato,
e dint' `a `nu fuosso m'ha menato.

I due poveri genitori ebbero uno schianto al cuore, intanto arrivò il fratello malvagio. Impaurito e vistosi scoperto afferrò il flauto e fece per spezzarlo, ma lo strumento iniziò a cantare ancora come impazzito:

Fratiello, ca mano me tiene,
tieneme astrinto e nun me lassà,
pe' `na penna d'auciello grifone,
tu si stato `nu traditore,
m'he acciso e m'he scannato
e dint' `a `nu fuosso m' he menato.


L'accusa fu palese, fu chiamato il sindaco e fatto un processo sulla piazza del mercato. L'assassino fu condannato ad essere rinchiuso in una botte di pece e precipitato in mare dalla rupe, che sovrasta la scogliera della Marina. Quando la botte con l'assassino toccò le onde, il mare per l'orrore si ritrasse e, nel luogo dove cadde, si elevarono, come per incanto, i due faraglioni. I due scogli sono ancora lì, uno è sempre ricoperto di erba e piccole piante ed è il buon figliolo, l'altro, invece è brullo e scosceso ed è il cattivo fratello. Oggi i due scogli sono in grave pericolo a causa dei raccoglitori di datteri di mare che ne hanno compromesso la stabilità, , all'uopo è nata una associazione che, insieme a “Mare vivo” sta cercando di salvare i faraglioni.
La favola si tramanda da circa quattrocento anni, ma si incontra in tutta la favolistica universale, dove il conflitto fra bene e male e il richiamo a Caino e Abele è frequente. Gli insegnamenti morali si riassumono brevemente in tre punti: il senso della famiglia, l'amore e il rispetto per i genitori, il conflitto fra bene e male con il trionfo del bene sul male e della vita sulla morte. Come leggenda popolare il messaggio più importante riguarda la salvaguardia del patrimonio paesaggistico, naturale e culturale del territorio, il rispetto per la natura, nel caso specifico la salvaguardia del mare e delle coste, il recupero del patrimonio popolare ricco di storie, leggende, canti, linguaggi che rischiano di essere dimenticati e perduti.

********
Pate bello ca 'mmano me tiene
tieneme astritto e nun me lassa',
ca pe' 'na penna d'auciello grifone
fratemo è stato nu traditore....
E m'ha acciso e m'ha ammazzato,
dint' a nu fuosso m'ha menato.
Frate bello ca 'mmano me tiene
tieneme astritto e nun me lassa',
ca pe' 'na penna d'auciello grifone
fratemo è stato nu traditore....
E m'ha acciso e m'ha ammazzato,
dint' a nu fuosso m'ha menato.
Mamma bella ca 'mmano me tiene
tieneme astritto e nun me lassa',
ca pe' 'na penna d'auciello grifone
fratemo è stato nu traditore....
E m'ha acciso e m'ha ammazzato,
dint' a nu fuosso m'ha menato.
Frate 'nfame che 'mmano me tiene
tieneme astritto, nun me lassa',
ca pe' 'na penna d'auciello grifone
tu si' stato nu traditore....
E m'he acciso e m'he scannato,
dint'a nu fuosso m'he menato.


FONTE E TESTI: http://www.icavoti.it


 


L'Auciello Grifone - La fiaba popolare:


"Nci steva 'na vota 'no Re, chi teneva tre figli. 'Sto Re cadìvo malato co' l'uocchi; e mannàvo a chiamà i primi miedici d''o munno pe' ssi fa' sanà; e nisciuno nci potìvo. Finalmente chiamavo 'no segretista. E chisto li dicìvo ca nci voleva 'na penna de l'auciello grifone; e ca 'st'auciello steva dinto a 'no deserto. Quanno ss'ancappàva e li tiravano 'na penna, tanno isso steva buono; pecchè co' chella penna ssi faceva 'na polvere; e chella polvere ssi metteva dinto 'a l'acqua, e po' ssi lavava l'uocchi. 'O padre ssi chiamavo i tre figli, e li dicivo:
- Sentiti, figli mmii. Pe' mmi sanà, nci vo' 'na penna de l'auciello grifone; chi de vui tre mm''a porta, io li davo 'o trono e 'a corona.
I figli ssi mettèttero 'ncammino. Quanno fu a metà d' 'a via, ssi spartèro. 'O primo sse ne jìvo pe' 'na via, 'o secondo pe' 'n'auta, e 'o terzo pe 'n'auta ancora. A 'o cchiù piccirìllo li comparìvo 'no vecchiariello e li dicivo.
- Bello figlio, tèccoti 'sto granodìnio; quanno arrivi dinto a chillo deserto, mena 'sto granodinio 'nterra. Mente l'auciello ss' 'o mangia, tu li tiri 'na penna e te ne scappi.
Chisto accossì fece. Ssi pigliavo 'a penna e sse ne steva tornànno, quanno 'ncontràvo i frati, chi l'addommannàro:
- Avìssi trovato 'a penna?
E isso risponnìvo ca sì. Chisti, pe 'nvidia ca l'urdimo frate ss'aveva piglià 'o trono e 'a corona, li levàro 'a penna e l'accidéttero e 'o 'nfossàro sotto 'a 'no pède 'e péra.
Loro jettero add' 'o padre e li portàro 'a penna. 'O padre, tutto contento, dìvo a 'o primo figlio 'o trono e 'a corona. Ma po' steva 'mpenziero ca l'urdimo figlio no' venéva; e finalmente, doppo tanto, ssi persuadìvo ca era muorto, pecchè i figli l'avevano ditto ca no' l'avévono visto cchiù da che erano partùti.
'No juorno, 'no pecoraro, mente pasceva 'e pecore sotto a chill'albero, addo' steva 'o muorto, vedìvo ca 'o cane scavavo e trovavo 'n'uosso. 'O pecoraro, appena 'o vedìvo, dicìvo:
- Che bello fiscariéllo!
Lo mettivo 'mmocca e voleva sonà, mente sentivo 'na voce, chi ascéva 'a dinto 'o fiscariello, schi diceva:
Pecoraro, chi 'mmocca 'mmi tieni,tienimi astrìnto e no' mmi lascià!
pe' 'na penna d'auciello grifone,fràtemo fui lo traditore.
'Sto pecoraro remanìvo maravigliato; e sapènno 'sto fatto d' 'o Re, sse ne jìvo sott''a 'o palazzo reale, e accominciàvo a sonà. I servetùri accominciàro a capì 'na cosa, e subbito 'o dicèro a 'o Re. 'O Re 'o fece saglie 'ncoppa, e volìvo sonà proprio isso. E l'uosso cantava:
Caro padre, chi 'mmocca mmi tieni,tienimi astrinto e no' mmi lascià!
Pe' 'na penna d'auciello grifone,fràtemo fui lo traditore!
castiga lo primo, e l'ùrdimo perdona.
'O padre, quanno sentivo 'sta nova, pigliavo i figli, 'e fece arde dinto a 'na votte 'e pece e 'e fece menà a mare. 'O pecoraro, ss' 'o tenivo pe' figlio e li divo 'o trono e 'a corona.
Felici e cutoliàti,nui stamo qua assettàti."

lunedì 10 giugno 2013

CAMPIONATO MONDIALE DI MORRA CINESE

CAMPIONATO MONDIALE DI MORRA CINESE, il NUOVO CAMPIONE è "L' Italiano Morra"_____

SORRENTO: Ieri sera nella stupenda cornice dell'Arena di Piazza Lauro a Sorrento, si è disputata l' Ennesima ( NB e non la prima) FINALE MONDIALE DI MORRA CINESE. Finale che vedeva difronte due Campionissimi sorrentini, A.Positano conosciuto come "L' Italiano Morra", e P. Escag detto "ScacciaLaForbice". E' stata una battaglia intensa senza esclusione di FORBICE, che ha emozionato e non poco (anzi pochissimo) i numerosi spettatori presenti ( quasi 8, cane incluso) Al pronti via, Positano ha tentato un attacco frontale, scagliando contro il suo avverssario un Sasso fumante, ma Escag, ha prontamente respinto l' offensiva, Sasso neutralizzato, e contro risposta con la FORBICE. Forbice subito annullata dalla difesa fulminea dell' Italiano Morra. Tra colpi sassi, attacchi e contro-attacchi l' incontro si è prolungato per oltre un ora, e proprio mentre sugli spalti la tensione( e il sonno) si tagliavano con un coltello, Positano con una finta di Pollice, e un ghirigoro di mignolo, con una FORBICE faceva a metà la CARTA di ESCAG, aggiudicandosi così in un sol boccone Vittoria e Campionato Mondiale. ScacciaLa Forbice, era così costretto ad arrendersi, "accontentandosi" dopo una competizione condotta da Protagonista, della coppa d' Argento (Made in Taiwan). Ma per l' Italiano Morra così come Escag,il tempo delle premiazioni non è certo finito ieri. Il prossimo Luglio In occasione del GRAN GALA' DELLO SPORT organizzato dalla Redazione diwww.sportinpenisola.com, verranno invitati come ospiti d' onore, e riceveranno direttamente dal super - Direttore Bolscevico Jose Astarita, una Medaglia d' oro, per il Lustro e l' Onore, che grazie ai loro successi sportivi hanno dato a tutta laPenisola Sorrentina.(zzZ)


IL FOTO INCONTRO






sabato 8 giugno 2013

(ZANZAFIABE)... OssodiSeppia e la figlia del Re.


(ZANZAFIABE)... 

Tutte le sere passava sotto il suo castello, tutte le sera la guardava di nascosto mentre si pettinava i lunghissimi capelli. Tutte le sere, quando ritornava nella sua casa di cartone, sotto i portici della Piazza, la sognava...E mentre la sognava, scriveva poesie. Poesie, che all' alba infilava sotto la sua finestra. Poi nascondendosi dientro ad un albero, aspettava il momento. Il momento in cui la Figlia del Re, accorgendosi della Poesia, alzava gli occhi cercando nel giardino infinito lo sguardo del suo corteggiatore. Ma Ossodiseppia, fuggiva da quegli occhi celesti, Ossodiseppia pensava che lui poeta errante, vestito di stracci e coriandoli, non poteva mai dichiarare il suo amore alla figlia di un Re, così ricco e potente. Così accadde che una sera mentre Ossodiseppia dormiva nella sua casa di cartone, una Fata lo sveglio': "Sono venuta da un mondo lontano, chiamata dalla forza del tuo amore. Dimmi orsù cosa posso fare per aiutarti a conquistare la tua bella?" e Ossodiseppia con la bocca impastata di vino rispose "Oh mia Fata, voi vedete, io sono solo un povero vagabondo, vestito di stracci e corandoli, le mie armi sono solo questa penna e questo foglio, con cui scrivo strofe e poesie.. Trasformatemi in un condottiero baldanzoso e fiero, armatemi di spada e di scudo, così e solo così potrò conquistare la figlia del Re. " La fata recitò degli strani versi, e Ossodiseppia divenne un cavaliere vestito di oro e di argenti. "Grazie Fatina mia, te ne sarò sempre debitrice..." E gettando al vento la penna e il foglio, si avviò brandendo la spada e lo scudo, verso il Castello della sua amata. Si fece annunciare dal Segretario di Corte, e sicuro di se , nella sua divisa di condottiero baldanzoso e fiero, aspettò che la Figlia del Re lo ricevesse. Quando la grande porta del Salone di Vetro si aprì, Ossodiseppia vide in tutto il suo splendore, la sua amata,e davanti a quegli occhi celesti, questa volta non fuggi' via. "Ditemi che volete voi, cavaliere vestito di oro e di argenti, perchè mi avete fatto chiamare??" - con voce soave disse la Figlia del RE. "Sono qui - replicò deciso Ossodiseppia - perchè voglio che diventiate la mia sposa." La figlia del Re lo guardò perplessa, e con voce soave disse: "Vede, mio bel cavaliere, io sono già innamorata di un altro uomo. Un uomo che tutte le sere viene sotto casa mia e mi osserva in silenzio mentre mi pettino i lunghissimi capelli. Un uomo che all' alba infila sotto la mia finestra Poesie d'amore. Un uomo che quando alzo lo sguardo, cattura pensando di non esser visto, l' intensità dai miei occhi. Amo un uomo che è vestito di stracci e coriandoli. Vede mio bel cavaliere, io amo un uomo che non agita una spada o uno scudo, ma che riesce con una Penna e un Foglio a impadronirsi del mio cuore, ad agitare i miei sospiri." (ZZZ)

12 Giugno 2013 Patti Smith all’Arenile Reload/Napoli





12 Giugno 2013 Patti Smith all’Arenile Reload/Napoli
- Apertura del concerto dalle ore 19.00
Contatti: info@neapolis.it / Prezzo biglietto: 17,50 + 2,50 d.p.

22/23 Giugno: NOTTE BIANCA a SALERNO (IL PROGRAMMA)

 

Notte Bianca Salerno eventi di Sabato 22 Giugno 2013

Mercatello : Piazza M. Grasso Ore 22.00 - Nunzia Schiavone Presenta:
  • Il Giardino Dei Semplici In Concerto
  • Audio 2 In Concerto
Pastena : Piazza Volontari Della Libertà Ore 22.00 - Andrea Volpe Presenta:
  • Antonio Maggio (Vincitore Di Sanremo Giovani 2013)
  • Chicco Paglionico Da Zelig
  • Riccardo Fogli In Concerto
Giardini Di Villa Carrara Ore 18,30
  • Concerto Del Liceo Musicale Alfano I° (Orchestra Diretta Dal M.Tro M. Gigantino)
Via Vi Settembre 1986 Ore 17,00
  • Il Villaggio Dei Bambini
  • Sagrato Della Chiesa Madonna Di Fatima Ore 20,00
  • Friends For Gospel In Concerto
Via Posidonia
  • PowerTuning Club Salerno (Le Auto personalizzate)
Torrione : Piazza G. Gloriosi Ore 22,00
  • Benny Ronca Presenta:
  • Casa Sanremo In Tour
  • Denise In Concerto
  • Rocco Hunt In Concerto
  • Vittorio Sisto Live
  • Quisisona In Concerto
Torrione : Via Marino Freccia Ore 22,00
  • Miss Italia In Tour
Inoltre:
  • Via Ventimiglia – Via Madonna di Fatima 
  • Via P. del Pezzo : ARTISTI DI STRADA

  • Notte Bianca Salerno eventi di Domenica 23 Giugno 2013

    Salerno Centro : Piazza Portanova Ore 21,30 - Andrea Volpe Presenta:
    • Chicco Paglionico Da Zelig
    • Stadio In Concerto
    •  
    •  
    Informazioni CIDEC Salerno Via Trento, 56 Salerno Tel./Fax: 089 33 19 52 | Online: http://www.nottebiancasalerno.it


    FONTE:  http://www.napolidavivere.it

ZANZASTATE: LA GRANDE BELLEZZA

Non voglio fare il critico di cinema, uno di quelli che se ne stanno sbracati sulla poltrona di Marzullo, ma "LA GRANDE BELLEZZA" di Sorrentino e'..........: Tony Servillo e il suo Jep Gambardella....Tutto il resto ( a parte qualche cadeaux di Buccirosso) e' Noia...
(zZz)

venerdì 7 giugno 2013

99 Posse - Rigurgito Antifascista Live (Na 99 10°)



Dopo quello che è successo allo Zulù Oggi ho un Rigurgito Antifascista!!!!


AgruMeta Jam


AgruMeta Jam al via Domenica con: Rivoluzione 109 - Rino Gaetano Tribute Band

META DI SORRENTO (NA)
GIARDINO DEGLI AGRUMI
FREE ENTRY
START 9,00 PM 

IL PROGRAMMA________________

Domenica 9 Giugno Rivoluzione 109 - Rino Gaetano Tribute Band

Domenica 16 Giugno Sabba & Gli Incensurabili

Domenica 23 Giugno ...da stabilire

Domenica 30 Giugno Thergo
Domenica 7 Luglio Tristema



Per chi fosse interessato la struttura metterà a disposizione dei piccoli stand per oggettistica, artigianato e artivisuali... ...per ulteriori informazioni https://www.facebook.com/events/560744303978237/?fref=ts

giovedì 6 giugno 2013

"Vai, Orfeo.....Euridice ti ama davvero.”

Narra Ovidio nelle Metamoforsi (X, 61-63): "Ed Ella, morendo per la seconda volta, non si lamentò; e di che cosa avrebbe infatti dovuto lagnarsi se non d'essere troppo amata? Porse al marito l'estremo addio, che Orfeo a stento riuscì ad afferrare, e ripiombò di nuovo nel luogo donde s'era mossa"_______________________________
"Mio amato, nulla mi piacque nella mia breve vita terrena quanto il rivedere oggi il tuo volto amato, di cui custodivo la mappa nelle dita, e i tasselli del mondo, che tutto, alberi e mare e fiumi e cielo in esso si rispecchiava. Sei venuto fin qui, attraversando l'Ade,persuaso che gl'inferi fossero un luogo, come sono luoghi i monti e le paludi e i burroni e le valli in quello che qui chiamiamo il rovescio del mondo, perché la vostra luce non è che il sogno, l'illusione, il riflesso della tenebra eterna.
Ma gl'inferi sono un luogo dell'anima...troppo i miei occhi hanno veduto... Mio amato amante, quanto coraggio hai chiesto al tuo cuore per giungere fin qui, dove le cose del mondo che tanto amammo si svelano nella loro grigia essenza di freddo nulla, ombre fra ombre, e mi chiedo quale dono potrei farti io...
Vedi, gli dei avari mi concessero di seguirti, ma non mi dettero il dono dell'oblio, e dunque avendo io toccato la fredda essenza del nulla gelerei il flusso impetuoso che sgorga dal tuo amore, e il mio sguardo gelerebbe i frutti sugli alberi, e i fiori al mio tocco appassirebbero, e tu ti perderesti nel buio dei miei occhi, gallerie di tenebra che conducono al nulla.
Lascerò dunque per un'ultima volta che la luce illumini l'ombra del mio viso che fu bellissimo, e che aveva nel riso il suo più bell'ornamento...potente come il suono della lira era per te il richiamo di quel riso, e dunque riderò...ti volterai, amore amato, perdendomi in quell'istante.
Vai, amato amante, vai...gli uomini hanno il dono dell'oblio...ti rendo al tuo mondo di carne,di sudore, di saliva, di sangue...e di mare, e terra, e luce e frutta e uccelli e cielo e grida e amore e odio e vita... e Vita.
Vai, Orfeo. Torna nel tuo mondo che non è più il mio.Prendi il dono crudele.
Euridice ti ama davvero.”


LA STORIA D' AMORE di ORFEO e Euridice

Orfeo era un musico ed un geniale poeta: la sua musica e i suoi versi erano così dolci e affascinanti che l'acqua dei torrenti rallentava la sua corsa, le bestie feroci accorrevano mansuete ai suoi piedi e persino le pietre gli si avvicinavano per ascoltarlo.

Orfeo, come altri eroi greci, partecipò alla spedizioni degli Argonauti e quando la nave Argo giunse in prossimità dell'isola delle Sirene, coprì con il suono della sua lira, la dolcezza tentatrice del loro canto, di modo che gli Argonauti non cedettero alle loro insidie.

Orfeo si era innamorato ed aveva sposato la ninfa dei boschi Euridice, la quale un giorno sfuggendo ad un innamorato sgradito, Aristeo, era stata morsa da un serpente nascosto tra l'erba alta ed era morta all'istante.

Orfeo, impazzito dal dolore e non riuscendo a concepire la propria vita senza la sua sposa decise di scendere nell'Ade per cercare di strapparla dal regno dei morti.

Con la sua musica riuscì ad azzittire Caronte: l'orribile cane con tre teste, non abbaiò e lo traghettò sull'altra sponda del fiume Stige, le Erinni, terribili dee infernali, si misero a piangere ed i tormenti dei dannati cessarono.

Una volta giunto alla presenza del dio Ade e sua moglie Persefone, Orfeo iniziò a cantare la sua disperazione e la sua solitudine e nel canto mise tanta abilità e tanto dolore che gli stessi signori degli inferi si commossero e per la prima volta nell'oltretomba si conobbe la pietà come narra Ovidio nella Metamorfosi.

Gli dei degli Inferi concessero ad Orfeo di ricondurre Euridice nel regno dei vivi, ma ad una condizione: durante il viaggio verso la luce ed il mondo dei vivi, Euridice avrebbe dovuto seguire Orfeo lungo la strada buia degli inferi e lui non avrebbe mai dovuto voltarsi a guardarla.

Orfeo, presa così per mano la sua sposa iniziò il lungo cammino verso la luce e dietro a loro, il dio Hermes che doveva controllare che tutto si svolgesse secondo il volere di Ade.

Durante il viaggio, un sospetto cominciò a farsi strada nella mente di Orfeo, pensando di condurre per mano un'ombra e non Euridice.

Dimenticando così la promessa fatta, si voltò a guardarla, ma nello stesso istante in cui i suoi occhi si posarono sul suo volto, vide Euridice venire risucchiata indietro e morire ancora. Euridice svanì ed Orfeo assistette impotente alla sua morte, per la seconda volta.

Invano Orfeo per sette giorni cercò di convincere Caronte a condurlo nuovamente alla presenza del signore degli inferi ma questi per tutta risposta lo ricacciò alla luce della vita.

Da allora Orfeo suonò con la sua lira solo melodie malinconiche, in onore della sua sposa che non era riuscito a strappare ad Ade, rifugiato sul monte Rodope, in Tracia, trascorrendo il tempo in solitudine e nella disperazione.

(SETTEMUSE.IT)

9 GIUGNO, VINICIO CAPOSSELA @ RAVELLO

Domenica 9 giugno, Auditorium Oscar Niemeyer, RAVELLO ore 21.15
MARINAI, PROFETI E BALENE
L’ombra di Ulisse, da Omero all’Inferno
VINICIO CAPOSSELA, voce, pianoforte, chitarra
PEPPE FRANA, lauto, lira cretese
ALESSANDRO STEFANA, chitarra, armonio, campionatori
Posto unico € 25 -

ZANZASTATE: IL CORNETTO ALGIDA


La parte finale del Cornetto Algida dovrebbe essere inserita nella lista Unesco per Il Patrimonio dell' umanita'.
(zZz)

martedì 4 giugno 2013

SOSTEGNO ai RAGAZZI del Quartograd



LETTERA aperta ai ragazzi del QUARTOGRAD
Sapete una cosa in questi giorni ho letto molto su quello che vi è successo, ho letto e mi sono fatto un idea personale, senza farmi influenzare da questo o quel giornalista in cerca di 5 minuti di gloria. E la mia idea è che state iniziando a dare fastidio. State iniziando a dare fastidio perchè insieme a voi, fianco a fianco, alto si sta alzando il vento di un nuovo modo di fare CALCIO. Un modo nuovo di fare calcio , che non è altro che un ritorno alle RADICI. Un viaggio a ritroso Alla Riscoperta di antichi valori che nascono e si alimentano dalla voglia di stare insieme e di divertirsi, senza se e senza ma, senza interessi e senza PADRONI. E questo tra " i ricchi e i prepotenti" non poteva che generare fastidio. Ma quello che per altri, è fastidio per molti è sostegno e ammirazione. Perchè non sarà certo la penna "avvelenata" di qualche personaggio "austero" a macchiare quello che da oggi è anche il mio slogan : “Il Calcio che Vogliamo ce lo Riprendiamo”. Avanti Guagliu'.

Londra: Banksy, murale rimosso venduto all'asta____


Il celebre murale di Banksy sul lavoro minorile, rimosso da una strada di Londra lo scorso febbraio, è stato venduto per una cifra sconosciuta in un'asta nella capitale britannica. L'opera è stata messa sul mercato con un prezzo di partenza pari a 900 mila sterline (1,5 milioni di euro), dopo che un'asta a Miami era stata interrotta per le forti polemiche attorno all'opera da parte dei residenti del quartiere di Wood Green dove era comparso il graffito. Resta un mistero il prezzo della vendita e anche l'identità del vecchio proprietario che avrebbe fatto rimuovere il murale (ansa)

8/9 giugno, 24BOWL la ventiquattrore di BOWLING di SORRENTO

--- 24 BOWL -La ventiquattro ore di Sorrento, le più forti squadre nazionali si sfideranno ininterrottamente l' 8 e il 9 giugno per la Vittoria del "Trofeo Città di Sorrento”. Una LOTTA all' ultimo birillo dove soltanto i più duri riusciranno ad arrivare al Traguardo, ed ovviamente noi TIFEREMO per i NOSTRI-- A.S. INDIANS!!!!