una storia, una notizia, o qualunque cosa valga la pena di essere raccontata



domenica 31 luglio 2011

1 agosto 1926--AUGURI NAPOLI


Oggi, 1 agosto 2011, il Calcio Napoli festeggia 85 anni di vita. Una storia incredibile, un legame indissolubile con la città, una storia d'amore mai tramontata.
Auguri nostro caro vecchio Napoli! Era il primo agosto 1926 quando l'industriale napoletano Giorgio Ascarelli fondò l'Associazione Calcio Napoli (AC Napoli), denominazione che la società ebbe fino al 1964 quando la denominazione cambio in Società Sportiva Calcio Napoli (SSC Napoli). C'è da dire che il calcio Napoli già esisteva erano stati infatti gli inglesi a far sbarcare il football in riva al golfo prima del 1926 a scontrarsi a Napoli vi erano diverse formazioni partenopee, ma l'idea di unirle in un unico sodalizio cittadino fu proprio di Ascarelli che ne divenne il primo presidente. Una lunga storia di passione e di amore senza confini che ha stretto con un legame indissolubile la città alla squadra. La maglia azzurra come il cielo ed il mare del golfo, simbolo che nessun partenopeo può non emozionare ed evocare incredibili ricordi. Tanti i grandi personaggi, presidenti, allenatori e giocatori che hanno scritto la grande storia del Napoli. Come dimenticare i gloriosi anni 30' dove a trascinare il Napoli vi era il grande Attila Sallustro che con Vojak e Buscaglia formava un incredibile tridente offensivo. I tifosi più anziani non possono non portare nel loro cuore anche il glorioso stadio Collana teatro di sfide epiche, il presidente era il grande Achille Lauro, mentre i primi attori in campo erano Pesaola, Jeppson e Vinico. Il catino del Vomero troppo piccolo per ospitare la sempre più grande passione azzurra nel 1959 lasciò il passo allo Stadio San Paolo. La gara di esordio all'impianto di Fuorigrotta fu contro l'odiata Juventus, gli azzurri davanti ad oltre 80mila spettatori vinsero per 2-1 grazie alle reti di Vitali e Vinicio. Il primo trofeo ufficiale del Napoli viene alzato nella stagione 1961-1962 quando gli azzurri vinsero la Coppa Italia. Alla fine degli anni 60' arrivarono a Napoli giocatori del calibro di Josè Altafini e l'immenso Omar Sivori. La squadra partenopea fu protagonista di buoni campionati, come quello del 1967-1968 dove chiusero al secondo posto. Nel 1969 Corrado Ferlaino, giovane rampante ingegnere napoletano, rilevò la società da Lauro e Fiore e avviò avviò la più longeva e vincente presidenza della storia partenopea.
Negli anni 70' il Napoli raggiunse due volte il terzo posto (1970-1971 e 1973-1974) e un secondo posto nel 1974-1975, questi ultimi due piazzamenti ottenuti grazie al calcio totale di Luís Vinício. Nel 1976 gli azzurri vinsero la loro seconda Coppa Italia. Simbolo della metà degli anni 70' fu il bomber Giuseppe Salvoldi. Ad inizio anni 80' ad infiammare il San Paolo ci pensò l'olandese Rudy Krol, ma la grande svolta per la SSC Napoli arrivò nel luglio del 1984 quando Ferlaino acquistò dal Barcellona per 15 miliardi di lire, il grande Diego Armando Maradona. Dopo poco tempo iniziò per il Napoli un epoca d'oro, che portò la squadra azzurra a conquistare per la prima volta nella sua storia lo scudetto, 1986-1987, successo accompagnato anche dalla conquista della terza Coppa Italia. Nel 1989 gli azzurri alzarono al cielo di Stoccarda anche il primo trofeo continentale, la Coppa UEFA. Lo scudetto fu bissato nel 1989-1990, la grande epoca d'ora di Maradona, Giordano, Carnevale, Careca e Alemao si chiuse con la conquista della Supercoppa italiana nel 1990 grazie ad un secco 5-1 alla Juventus.
Negli anni seguenti il Napoli ottenne discreti risultati, come il quarto posto del 1991-1992 con Claudio Ranieri in panchina e il sesto posto del 1993-1994, allenatore Marcello Lippi, ma i problemi finanziari che pressavano il club divennero sempre più incombenti che portarono il club a cedere i suoi pezzi migliori quali, Zola, Ferrara, Cannavaro e Fonseca. Nel 1997-98 dopo 33 anni la società sprofondò in B, una delusione enorme per i tifosi azzurri. Il club azzurro ritornò in Serie A nel 2000, per poi retrocedere nuovamente dopo appena un anno. Seguirono anni bui con le gestioni di Corbelli e Naldi che portarono al drammatico fallimento del 2004 e perdita del titolo sportivo. Nelle settimane successive l'imprenditore cinematografico Aurelio De Laurentiis rilevò il titolo sportivo dalla curatela fallimentare del tribunale di Napoli e iscrisse la squadra, con la denominazione Napoli Soccer, al campionato di Serie C. La squadra fu rifondata completamente per il Napoli ed i napoletani iniziò una nuova grande avventura. Nel 2006 Reja riportò il Napoli in B, mentre l'anno successivo riuscì nell'impresa di riportare gli azzurri in Serie A, dopo anni di umiliazioni e sofferenze. De Laurentiis con la collaborazione di Marino gettò le basi per una solida squadra in Serie A, arrivarono i promettenti Lavezzi e Hamsik che ben presto diventarono gli idoli del San Paolo. Al primo anno di Serie A gli azzurri conquistarono l'intertoto. La stagione seguente arrivò sulla panchina del Napoli, Roberto Donadoni, che fu poi esonerato dopo 6 giornate del campionato successivo, stessa sorte toccò a Marino, subentrarono rispettivamente Walter Mazzarri e Riccardo Bigon. Con Mazzarri si assiste un nuovo rinascimento azzurro, la squadra partenopea conquistò prima l'Europa League direttamente e quindi nel 2011 dopo 21 anni grazie anche ai 26 goal di Cavani il Napoli si qualifica in Champions League 21 anni dopo la prima apparizione in Champions League. Il resto è storia d'oggi, auguri nostro grande amato Napoli...!

AREANAPOLI.IT

zanzaplaylist:Jovanotti - La bella vita (2011)



Mon ami, je ne parle bien français
Je salut Amadou & Maria
(Salut Lorenzo)
Je suis content de jouer ensemble cette chançon (c'est la joie) pour la vie de tout le monde.
(soyez le bienvenu en Africa
soyez le bienvenu en Africa
/coro in africano/)

La bella vita con l'esperienza che segna il volto
Le mani libere in tasca il giusto e nel cuore molto
La bella vita senza il delirio di onnipotenza
Con la passione che rende amica la sofferenza
La bella vita che dura un'ora tra due infiniti
Ti vorrò bene per sempre e sempre sono minuti
Tre Quattro
ooh la belle vie,l'Afrique c'est chic
ooh la belle vie,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la belle vie

Ho nel cuore un desiderio
che mi porta molto lontano
Una storia senza fine
che lontano arriverà
Più feroce di una leonessa
più veloce di una gazzella
Più leggera di una farfalla
La bella vita
(bienvenu en Afrique /
coro in africano/)
La bella vita con una stella lassù che brilla
E una farfalla che si è posata sulla tua spalla
La dipendenza dall'esistenza
La leggerezza della coscienza
Quando ti dice che il tempo andato non tornerà
mai più
ooh la belle vie,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
La bella vita dopo che hai perso qualsiasi appiglio(Africa)
Con il sudore come un diamante sul sopracciglio(Africa)
La bella vita quella che auguro ai miei amici
A chi si perde tra mille incroci
A chi la augura pure a me

ooh quelle jolie fille,l'Afrique c'est chic
ooh quelle belle dame,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la belle vie
(on chante toutes les chançons que nous viennent par la tete,
on danse, on saute, on bouge dans tout les sens
on parle, on rigole, chez nous c'est la fete,
l'Africa c'est chic)
La bella vita, la bella vita

La bella vita con il sorriso a 36 denti
E un po' di musica che lubrifica i legamenti(Africa)
Con un amore abbastanza grande
da far pensare che l'universo
L'han fatto apposta perchè voi due vi incontraste là
la la la la
La bella vita abbastanza bella da essere vita(Africa)
La bella vita abbastanza vita da essere bella(Africa)
La bella vita con i bambini che vanno a scuola
E la fiducia che si accontenta di una parola
La bella vita senza confini senza confini
Come i bambini come i bambini come i bambini
la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic
ooh la bella vita,l'Afrique c'est chic

venerdì 29 luglio 2011

DEZI, PICCOLI CAMPIONI CRESCONO

Questo Dezi non c'è male, prima o seconda punta per lui non fa differenza, gioca con semplicità e vede la porta..E se il rinforzo per l' attacco il Napoli lo tiene già in casa?? Il ragazzo si farà


Ronaldinho SHOW TRIPLETTA Neymar SHOW DOPPIETTA! Hilights Flamengo-Santo...


SANTOS - FLAMENGO 4 -5, neymar segna una doppietta ma il Gaucho Ronaldinho ne fa tre e mette subito in chiaro che "IL CALCIO in BRASILE" è ANCORA LUI

giovedì 28 luglio 2011

ZANZAPLAYLIST: Jovine feat. O' Zulù - Tu chi sei...

COSI' PARLO' BOB


"Se esprimi un desiderio è perché vedi cadere una stella, se vedi cadere una stella e perché stai guardando il cielo e se guardi il cielo è perché credi ancora in qualcosa..."


(BOB MARLEY)

SORRENTO AD AGOSTO s'abball con JAMES GAETANO SENESE E JOVINE

Se vi piace a Moseca con la M maiuscola segnatevi queste due 


date: SORRENTO( MARINA PICCOLA) 16 AGOSTO- reggae 


revolution con JOVINE e il 21 agosto O'sound e NAPULE JAMES 


SENESE e NAPOLI CENTRALE...

I° TORNEO CITTA DI META RISERVATO AL PERSONALE ALBERGHIERO

 I° TORNEO CITTA DI META RISERVATO AL 


PERSONALE ALBERGHIERO


Torneo Citta' Di Meta
IL TORNEO AVRA' INIZIO NEL MESE DI SETTEMBRE, GLI INCONTRI SI DISPUTERANNO
PRESSO IL CAMPO SPORTIVO DI META (IN VIA MARIANO RUGGIERO)
LE SQUADRE DEVONO ESSERE COMPOSTE DA MINIMO SETTE GIOCATORI..SI PRECISA CHE IL TORNEO E' RISERVATO ESCLUSIVAMENTE AL PERSONALE ALBERGHIERO




PER INFO: TORNEOCITTADIMETA@HOTMAIL.IT


CELL. FABIO 3339554730 GIUSEPPE 3335360812

mercoledì 27 luglio 2011

SORRENTO, IL MARE è SEMPRE PIU' INQUINATO

ULTIM'ORA: Il Mare di Sorrento sempre più inquinato...Un 


nuovo batterio si aggira nelle nostre acque, a breve verrà 


decretato il DIVIETO assoluto di PESCA lungo tutto il litorale 


(fino a 200mt DALLA COSTA).

27 LUGLIO, TANTISSIMI AUGURI A MAREKIARO HAMSIK






Marek Hamšík (Banská Bystrica27 luglio 1987) è un calciatore slovacco,centrocampista del Napoli e capitano della Nazionale slovacca.




Marek Hamšík - SSC Neapel (2).jpg
Dati biografici
NomeMarek Hamšík
Paesebandiera Cecoslovacchia
Nazionalitàbandiera Slovacchia
Altezza183[1] cm
Peso73[1] kg
Dati agonistici
DisciplinaCalcio
RuoloCentrocampista
Squadra600px Azzurro con N cerchiata.png Napoli
Carriera
Giovanili
2002-2004
2004-2005
600px Azzurro con stemma slovacco2.svg Slovan Bratislava
600px Blu e Bianco (V sul petto).png Brescia
Squadre di club1
2004600px Azzurro con stemma slovacco2.svg Slovan Bratislava6 (1)[2]
2004-2007600px Blu e Bianco (V sul petto).png Brescia65 (10)
2007-600px Azzurro con N cerchiata.png Napoli143 (41)
Nazionale
2003-2004
2004-2005
2005-2006
2007-
Bandiera della Slovacchia Slovacchia U-17
Bandiera della Slovacchia Slovacchia U-19
Bandiera della Slovacchia Slovacchia U-21
Bandiera della Slovacchia Slovacchia
6 (3)
6 (1)
2 (0)
46 (8)
1 Dati relativi al solo campionato.Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
Statistiche aggiornate al 4 giugno 2011

zanzaplaylist: Eugenio Bennato - Sponda Sud


Che me fa fa’ st’ammore
tutta la vita a navigare
tutte le vele a consumare
tutte le isole a scoprire
la sponda sud di tutti i venti
la sponda sud di tutto il mare
incontro a tutte le correnti
per navigare sempre un po’ più avanti
Che me fa fa’ st’ammore
la grande Africa attraversare
dalle sorgenti fino al mare
per ritrovare tra quella gente
il Sud di tutte le leggende
per ritrovare la bellezza
e dissetarsi e ripartire
per una sponda ancora da scoprire
Che me fa fa’ st’ammore
abbandonare ogni certezza
e navigare e innamorarsi
‘e tutte l’isole mai truvate
‘e tutte e mmusiche mai sentute
e tutte ddonne scunusciute
e naufragare cu chist’ammore
per una sponda sud da scoprire ancora
(coro etiope)
Yihewna e’ndtmarew
azneh betefe terew
yemiy azefinh hasmat
kim bekel yel’lebet alem
[Traduzione]
Affinché tu impari
dispiaciuto per quel
che è successo
la magia che ti fa cantare
Che me fa fa’ st’ammore
coi musicisti diseredati
con gli ambulanti di ogni fiera
con una nave senza bandiera
per ripartire da ogni porto
e sopravvivere in mare aperto
agli invisibili temporali
delle onde radio multinazionali
Che me fa fa’ st’ammore
seguire Napoli fino in fondo
andare a scuola di contrabbando
rubare e vendere la sua arte
giocare al gioco delle tre carte
girare il mondo per piazzare
il suo concerto senza frontiere
di voci bianche e di voci nere
Que me face isto amor
toda a vida a navigar
todas as velas a rasguear
todas as islas a descubrir
a praia sud de todos os ventos
a praia sud de toto o mar
pra enfrentar todas as ondas
e navigar multo mais a frente
(Coro etiope)
Che me fa fa st’ammore
tutta la vita a navigare
tutte le vele a consumare
tutte le isole a scoprire
la sponda sud di tutti i venti
la sponda sud di tutto il mare
e naufragare con chist’ammore
per una sponda sud da scoprire ancora

Altri testi su: http://www.angolotesti.it/E/testi_canzoni_eugenio_bennato_42351/testo_canzone_sponda_sud_749329.html
Tutto su Eugenio Bennato: http://www.musictory.it/musica/Eugenio+Bennato

AROLA, DAL 30 LUGLIO AL 1 AGOSTO: SAGRA DEL RIAVULILLO




Anche quest'anno il "RIAVULILLO" ritorna sui carboni ardenti nelle sere del 30-31 luglio e 1 agosto per infiammare i palati ed i cuori degli estimatori, dei curiosi e degli innamorati delle tradizioni popolari, di un paesaggio incontaminato e di un'arte sapientamente custodita e tramandata, per rivivere odori, colori, sapori e saperi di un tempo lontano


http://www.riavulillo.org/

Son moro e affumicato
son la delizia del mercato.

Al forno o sulla carbonella
son per tutti una stella.

Accendo gli occhi,
infiammo i palati
di buongustai ed affamati.

Son aggraziato
e 'piccirillo'
per voi tutti son 'riavulillo'
AP


Località Arola (Vico Equense).


Da Venerdì 29 a Domenica 31 Luglio 


START dalle ore 20.00  



Tutte le sere animazione musicale. Venerdì 29 “Lunarmonica Band”. 

martedì 26 luglio 2011

zanzaplaylist:CAPAREZZA feat. ALBOROSIE - Legalize the premier (Official video)



Regia: Roberto Tafuro
tratto dall'album "Il sogno eretico" di Caparezza

COSI' PARLO' BOB




"I soldi non sono importanti... Dio è importante, il 


cielo, l'aria sono importanti. I soldi non sono nulla, 


servono solo a rendere l'uomo schiavo..."


(BOB MARLEY..)

SIMONE SCHETTINO: "LE ZANZARE" (PATIERNO 2011)



PATIERNO(VICO) FESTA DEL PANE E DELLA PASTA CRESCIUTA spettacolo DI SIMONE SCHETTINO

LIVORNO, NOVELLINO INNAMORATO DI PAULINHO: " PER ME IN B è UN SUPER.."

.





BRA (Cuneo). Sembra un bambino appena uscito dalla sua prima volta al luna park. Gli occhi brillano. Entusiasti. Invece è solo l'allenamento di un afoso pomeriggio di ritiro, all'apparenza banale.  Walter Novellino, ma è davvero così carico?  «Carico? Sono una molla».  E come mai?  «Due ragioni: mi sento rinato come allenatore e vedo nascere un gran bel Livorno».  Bene, così andiamo al sodo. Soddisfatto del mercato?  «Abbiamo messo dentro due grandi giocatori come Genevier e Barone, poi c'è Paulinho che per me in serie B è un super, adesso per sentirmi davvero felice aspetto Surraco. Con lui cambiamo marcia».  Addirittura.  «Senti questo attacco: Paulinho prima punta, dietro una linea a tre con Dionisi a sinistra, Luci centrale e Surraco a destra. C'è tutto: classe, fantasia, gol, ultimo passaggio e copertura».Parliamo di Paulinho.  «Mi auguro con tutto il cuore che resti, è un giocatore perfetto per il nostro tipo di gioco. Rapido, va negli spazi, forte di testa. L'ho anche detto al dg Capozzucca, del Genoa: se proprio se ne vuole andare, prendetelo voi che questo è già pronto per la serie A».  Pensi che vada via?  «Ci ho parlato, gli ho fatto capire che qui ha tutto per disputare una grande stagione. Deve convincersi dentro la sua testa».  Ma Dionisi e Paulinho hanno in dote quei 30 gol che servono per la serie B?  «Sì, si. Fermo restando che i campionati si vincono partendo da una grande difesaCon Torino, Sampdoria e Padova sarà dura...  «Loro hanno i soldi. Noi abbiamo questo (e il pugno chiuso va a battere sul cuore, ndr). Lasciatemi Paulinho e datemi Surraco, poi se ne riparla...»  

24 luglio 2011


http://iltirreno.gelocal.it

I GRANDI DEL CALCIO- ROBERTO BAGGIO, IN EDICOLA CON LA GAZZETTA

BAGGIO
 In ogni libro testi e approfondimenti, foto e illustrazioni che raccontano la vita, la carriera e la tecnica di ogni campione.  OGNI SETTIMANA IN EDICOLA A SOLI €2,99




Dai campetti di Caldogno comincia il viaggio del ragazzo timido dal sorriso tenero, capace di regalare momenti di calcio irripetibile ai tifosi di tutto il mondo. Ad ogni infortunio una ripartenza, per ogni delusione una nuova gioia, in ogni stazione una platea pronta a innamorarsi. Perché Roberto Baggio è stato il campione di tutti e di nessuno, o forse di quella magia azzurra che l’ha accompagnato lungo un sentiero incantato


gazzetta.it

lunedì 25 luglio 2011

l’Anime Pezzentelle, IL CAPITANO,donna concetta, 0'monacone, STORIE E LEGGENDE DEL CIMITERO DELLE FONTANELLE


Cimitero delle Fontanelle




Il Cimitero delle Fontanelle è un antico cimitero della città di Napoli.



Per informazioni o
Osservatorio Turistico 081/2471123 oppure direttamente al sito allo 081/5490368

L'antico ossario si sviluppa per circa 3.000 m2, e la cavità è stimata attorno ai 30.000 m3.
Si trova nel cuore del Rione Sanità, uno dei quartieri di Napoli più ricchi di storia e tradizioni, appena fuori dalla città greco – romana, nella zona scelta per la necropoli pagana e più tardi per i cimiteri cristiani. Il sito conserva da almeno quattro secoli i resti di chi non poteva permettersi una degna sepoltura e, soprattutto, delle vittime delle grandi epidemie che hanno più volte colpito la città.
La casetta della signora Agata

Il culto delle anime



Ma il punto di partenza era comunque la preghiera per tali anime. Le ossa anonime, accatastate nelle caverne lontano dal suolo consacrato, sono diventate ben presto per la gente della città le anime abbandonate - le cosiddette ”anime pezzentelle” - un ponte tra l'aldilà e la terra, un mezzo di comunicazione tra i mondi dei morti e i mondi dei vivi, segno di speranza nella possibilità di un aiuto reciproco tra poveri che scavalca la soglia della morte: poveri sono infatti i morti, per il semplice fatto di essere morti e dimenticati, e poveri i vivi che vanno a chiedergli soccorso e fortuna
Al teschio, spesso, era associato un nome, una storia, un ruolo. Ancora negli anni settanta c'era l'abitudine di sostare di notte ai cancelli del Cimitero per aspettare le ombre mandate dal teschio di don Francesco, un cabalista spagnolo, a rivelare i numeri da giocare al lotto. Spesso il napoletano, più che altro donne, si recava sul posto, adottava un teschio particolare che l'anima le aveva indicato nel sogno. Da questo punto in poi il cranio diventava parte della famiglia del devoto.
Al camposanto delle Fontanelle, il comportamento rituale si esprimeva in un preciso cerimoniale: il cranio veniva pulito e lucidato, e poggiato su dei fazzoletti ricamati lo si adornava con lumini e dei fiori. Il fazzoletto era il primo passo nell'adozione di una particolare anima da parte di un devoto e rappresentava il principio affinché la collettività adottasse il teschio.
Al fazzoletto si aggiungeva il rosario, messo al "collo" del teschio per formare un cerchio; in seguito il fazzoletto veniva sostituito da un cuscino, spesso ornato di ricami e merletti. A ciò seguiva l'apparizione in sogno dell'anima prescelta, la quale richiedeva preghiere e suffragi.
I fedeli sceglievano chi pregare e a chi offrire i lumini nelle loro visite costanti e regolari. Solo allora il morto appariva in sogno e si faceva "riconoscere".
In sogno comunque la richiesta delle anime è sempre la stessa: tutte hanno bisogno di refrisco.
La frase ricorrente nelle preghiere rivolte alle anime purganti era infatti la seguente: «A refrische 'e ll'anime d'o priatorio». Si pregava l'anima per alleviare le sue sofferenze in purgatorio, creando un vero e proprio rapporto di reciprocità, in cambio di una grazia o dei numeri da giocare al lotto. Se le grazie venivano concesse il teschio veniva onorato con un tipo di sepoltura più degno: una scatola, una cassetta, una specie di tabernacolo, secondo le possibilità dell'adottante. Ma se il sabato i numeri non uscivano o se le richieste non erano esaudite, il teschio veniva abbandonato a se stesso e sostituito con un altro: la scelta possibile era vasta.
I teschi, inoltre, non venivano mai ricoperti con delle lapidi, perché fossero liberi di comparire in sogno, di notte. Secondo la tradizione popolare infatti l'anima del Purgatorio rivelava in sogno la sua identità e la sua vita. Il devoto ritornava allora sul luogo di culto, raccontava il sogno, e se l'anima del teschio era particolarmente benevola, si concedeva a tutti di pregare lo stesso teschio determinando così una sorte di santificazione popolare.
Utili erano tutti i tipi di segni che potevano venire alle anime. Così un teschio che non sudava, cioè che non accumulava condensa da umidità, era segno di una sofferenza dell'anima abbandonata e cattivo presagio. In questo caso si chiedeva soccorso a Gesù e, soprattutto, alla Madonna.
L'unico mezzo di comunicazione tra i vivi e i morti era il sogno; dai sogni spesso nascono così varie personificazioni delle anime "pezzentelle", ed ecco moltiplicarsi le diverse figure di giovinette morte subito prima del matrimonio, di uomini morti in guerra o comunque in circostanze drammatiche e singolari.
Il culto fu particolarmente vivo negli anni del secondo conflitto mondiale e del primo dopoguerra: la guerra aveva diviso famiglie, allontanato parenti, provocato morti, disgrazie, distruzioni, miseria. Non potendo aspettarsi aiuto dai vivi, il popolo lo chiedeva ai morti, e l'evocazione delle anime purganti diventa insieme la concreta rappresentazione della memoria e la speranza di sottrarsi miracolosamente all'infelicità e alla miseria.

Il culto delle anime del Purgatorio · l’Anime PezzentelleNel documento del canonico e archeologo Andrea De Jorio, vi è gia preciso riferimento alla trasformazione della cava a luogo di culto, (“….fu costruito un muro ed un altare…”) avvenuto verso la fine del 1700. Dalla metà del1800 circa, un gruppo di popolane del rione Sanità, denominate “e’ maste”, riordinò tutti i resti mortali ammassati disordinatamente all’interno della cavità nel corso delle varie epoche. Tutte le ossa furono disposte in una sorta di “pietas popolare” a ridosso delle pareti tufacee seguendo schemi e raggruppamenti ben precisi. Questa sistemazione è ricordata con una lapide all’esterno della chiesa di Maria S.S. del Carmine realizzata alla fine dell’800 e tende a ricordare tutti coloro che morirono in occasione delle pestilenza, in povertà o nelle carceri e classificati pertanto come resti mortali anonimi

Anime sante, anime purganti,
Io son sola e vuie siete tante
Andate avanti al mio Signore
e raccontateci tutti i miei dolori
Prima che s’oscura questa santa giornata
da Dio voglio essere consolata.
Pietoso mio Dio col sangue Tuo redento
a tutte le anime del Purgatorio salutammelle a tutti i momenti,
Eterno Riposo


Le leggende
In un ambiente cosi suggestivo e magico non potevano non nascere le varie personificazioni delle “anime pezzentelle”. Ecco dunque nascere la figura di Lucia, una giovinetta morta subito prima del matrimonio o, le presenze di uomini morti in guerra, principesse cavalieri. Talvolta poi, i teschi hanno una storia e un nome trasmessi attraverso racconti tramandatisi nel tempo; è il caso del “monaco” (o’ capa e Pascale) in grado di far conoscere i numeri vincenti al gioco del lotto, quella del “capitano”, figura di riferimento emblematica del cimitero delle fontanelle o quella di “donna Concetta” nota più propriamente come “a’ capa che suda”. Altro aspetto significativo è legato alle leggende sulle storie dei bambini in particolare quella di “Pasqualino”.
“Io ero ciò che tu sei; tu sarai ciò che io sono”
La Morte
 
Suggestiva è la pratica delle adozioni di alcuni teschi che, di solito, venivano messi in teche e venerati o per grazia ricevuta o per voto o per fede. Nacquero così numerose storielle, tra cui quelle già ricordate dei due teschi che sudano e quella del Capitano.

La leggenda del teschio del "Capitano"

La prima versione ci racconta che una giovane promessa sposa era molto devota al teschio del capitano, e che si recava spesso a pregarlo ed a chiedergli grazie. Una volta il fidanzato di lei, scettico e forse un po' geloso delle attenzioni che la sua futura moglie dedicava a quel teschio, volle accompagnarla; portandosi dietro un bastone di bambù, l'uomo usò il bastone per conficcarlo nell'occhio del teschio, mentre, deridendolo, lo invitava a partecipare al loro prossimo matrimonio.
Il giorno delle nozze apparve tra gli ospiti un uomo vestito da carabiniere. Incuriosito di tale presenza lo sposo chiese chi fosse, e questi gli rispose che proprio lui lo aveva invitato, accecandogli un occhio; detto ciò si spogliò mostrandosi per quel che era... uno scheletro! I due sposi e chissà quanti altri invitati morirono sul colpo.
L'altra versione raccolta da Roberto De Simone [2], mette in scena una leggenda nera popolare: un giovane camorrista, donnaiolo e spergiuro, aveva osato profanare il Cimitero delle Fontanelle, ivi facendo l'amore con una ragazza. Ad un tratto sentì la voce del capitano che lo rimproverava ed egli, ridendosene, rispose di non aver paura di un morto. Alle nuove imprecazioni del capitano, il temerario giovane lo aveva sfidato a presentarsi di persona, giurando ironicamente di aspettarlo il giorno del suo matrimonio (e intanto giurando in cuor suo di non sposarsi mai). Però il giovane, dimentico del giuramento, dopo qualche tempo si sposò. Al banchetto di nozze si presentò tra gli invitati un personaggio vestito di nero che nessuno conosceva e che spiccava per la sua figura severa e taciturna. Alla fine del pranzo, invitato a dichiarare la sua identità, rispose di avere un dono per gli sposi, ma di volerlo mostrare solo a loro.
Gli sposi lo ricevettero nella camera attigua, ma quando il giovane riconobbe il capitano fu solo questione di un attimo. Il capitano tese loro le mani e dal suo contatto infuocato gli sposi caddero morti all'istante.
La particolarità di tale teschio, posto all'interno di una teca, è la sua lucidatura: mentre gli altri crani sono ricoperti di polvere quest'ultimo è infatti sempre ben lucidato, forse perché raccoglie meglio l'umidità del luogo sotterraneo, che è stata sempre interpretata come sudore: "Se domandate ai devoti vi diranno che quell'umidità è sudore delle anime del Purgatorio".
Gli umori che si depositano su questi resti sono ritenuti dai fedeli acqua purificatrice, emanazione dell'aldilà in quanto rappresentazione delle fatiche e delle sofferenze cui sono sottoposte le anime.
Il Monacone
Proseguendo, in fondo, illuminato da un impossibile raggio di luce, si innalza l'inquietante figura del Monacone: l'impressionante statua di San Vincenzo Ferrerdecapitata, sulla quale una mano ignota ha posto un teschio in luogo della testa.
Alle sue spalle si trovano due bare con gli unici scheletri ben visibili dentro il "cimitero", entrambi vestiti e posti che appartengono ad una coppia di nobili: Filippo Carafa, conte di Cerreto, di Maddaloni, morto ad ottantaquattro anni, la seconda, la moglie, donna Margherita, morta a cinquantaquattro anni. Quest'ultima, si racconta, ritrovata con la bocca spalancata, sarebbe morta soffocata da uno gnocco. Si vuole che qui ci siano anche i resti del poeta Giacomo Leopardi. In realtà il poeta fu inumato nell'atrio della chiesa di San Vitale (Napoli) e poi, nel 1939, la tomba fu spostata al Parco Virgiliano a Posillipo (Napoli). Nel fondo si trova l'antro forse più noto, definito il "Tribunale" per la presenza di tre croci con una base di teschi. Qui, secondo quanto si racconta da almeno un secolo, si riunivano i vertici della camorra antica per i famosi giuramenti di sangue e gli altri riti di affiliazione e, anche, per emettere le condanne a morte.

FONTE WIKIPEDIA, GRANDENAPOLI.IT, E UN PO QUA E UN PO LA