una storia, una notizia, o qualunque cosa valga la pena di essere raccontata



venerdì 22 maggio 2015

La Terza Classe "Lonesome Valley"

LA TERZA CLASSE

The roots of Naples

Stavamo suonando per le calde ed accoglienti stradine del Centro Storico di Sorrento, quando si avvicina a noi il fotografo del Telluride Bluegrass Festival, uno tra i più importanti palcoscenici della musica Bluegrass nel mondo. Lui conosce molto bene alcuni dei nostri "maestri" e si diverte nel sentirci suonare dei pezzi che hanno fatto la storia del genere. Gli spieghiamo che abbiamo incontrato "Uncle Sam" a Nashville, che abbiamo una foto che l'attesta, ma...i cellulari non riescono a caricarla. Come ricordo, però, sfoggiamo il mandolino di Man firmato da Sam Bush in persona, e gli raccontiamo di quando abbiamo cantato tutti insieme una bella "Nine Pound Hammer". Le strade degli ‪#‎USA‬ si sono incrociate ancora una volta con quelle di ‪#‎Napoli‬ e il ‪#‎bluegrass‬ l'ha fatta da padrone. Chissà dove ci porterà...forse in ‪#‎Colorado‬, davanti ad un bellissimo ghiacciaio.
Non ci fermeremo, la musica unisce, la musica insegna.

(LA TERZA CLASSE)

Il problema di oggi non e' che ci sono poche donne in politica, ma poche Nonne.



Quando passavo i pomeriggi a casa dei Nonni, capitava che sotto le elezioni, il Nonno parlava di politica con Zii Giann e Mastu Rafele. Spesso pero' le idee tra i tre erano in contrasto, ed era una gara a chi gridava di piu'.Quando ciò' avveniva era un burdello 'e pazz. Per fortuna prontamente interveniva la Nonna: " Ue,ue ma che alluccat 'a fa. Che non si capisce niente. E poi che esempio date a' criatura" 
Detto cio' i tre abbassavano la testa mortificati, mi allungavano una Rossella e con toni molto ma molto pacati tornavano a parlare di politica.

Il problema di oggi non e' che ci sono poche donne in politica, ma poche Nonne.

(ZZz)

Noi tifiamo FOLGORE MASSA!!

...bastardi che a piedi uniti, e con i tacchetti appuntiti sono saltati sul pallone. Sgonfiandolo.

Vogliamo parlare di un ex arbitro che si compra, non si sa come e con quali soldi ( e di chi ndr) una squadra di calcio come il Bari. Vogliamo parlare di come un povero Cristo che non ha neanche dieci euro per pagarsi la benzina, che si compra non si sa come e con quali soldi (e di chi ndr) una squadra di calcio come il Parma. Vogliamo parlare di come Tavecchio e Lotito fanno il bello e il cattivo tempo, infrangendo qualsiasi regola sia scritta che di buon gusto. Vogliamo parlare di come tristi faccendieri in Campania diventano proprietari di squadre di calcio, ne spostano la sede sociale da un paese all' altro, le fanno fallire e poi le ricomprano? Vogliamo parlare di calciatori che si vendono a prezzi così bassi da far concorrenza alle prostitute di baia Domizia? Vogliamo parlarne? Ma, si' dai!
Parliamone ora, tanto tra una settimana o forse due, in prima pagina non troveremo questi loschi personaggi che stanno distruggendo il calcio, ma qualche ultras ( magari pieno di tatuaggi, che fa più' cattivo) che in qualche disordine ( costruito ad arte, come una recita parrocchiale) fara' da vittima sacrificale. Qualche Daspo, qualche slogan contro il calcio violento nel salotto buono di Bruno Vespa, e l' opinione pubblica si dimenticherà in fretta di Moxedano, di dirty soccer, di Ghirardi e Leonardi, e di tutti quei bastardi che a piedi uniti, e con i tacchetti appuntiti sono saltati sul pallone. Sgonfiandolo.
(ZzZ)

martedì 19 maggio 2015

ELEZIONI, CARI POLITICI ORA VIA ASPETTO ANCHE A PASQUA, NATALE ED EPIFANIA

OK, va bene! Sotto elezioni venite casa a portare il bigliettino elettorale ( e mi fa anche piacere per la mia collezione) e per fare due chiacchiere. E io vi apro anche.
Ma vi avviso sono un tipo che si affeziona alla gente e ora vi aspetto anche tutti i prossimi cinque anni a Pasqua,Natale ed Epifania. Con il regalo, mi raccomando. Altrimenti ci rimango male.
(ZzZ)

SORRENTO, PARTITE TRUCCATE. ALTRO SCANDALO CALCIOSCOMMESSE

La cosa più grave e' che qualcuno ha avuto anche il coraggio di pagare i giocatori del Sorrento per perdere.
Che peccato! Soldi buttati.
(ZzZ)

venerdì 15 maggio 2015

Souness,quella bandiera in mezzo al campo del FENERBACHE e la vendetta di RAMBO

Souness,quella bandiera in mezzo al campo del FENERBACHE e la vendetta di RAMBO: follie al derby di Istanbul.

(...)La cronaca porta indietro al 1995-96, e lo scozzese sedeva, proprio da allenatore, sulla panchina del Galatasaray.

Si giocava la Coppa di Turchia, e dall’altra parte gli avversari erano i peggiori: il Fenerbahce, rivali concittadini. L’andata sorrise al Galata, vincente 1-0, che però al ritorno si trovò sotto con lo stesso passivo. Mancava poco alla fine dei 90 minuti, e il rischio era quello di portare la gara ai supplementari, da giocare sul verde ostico del Sukru Saracoglu: ma Saunders, gallese in prestito dal Liverpool, trovò il guizzo giusto, fece 1-1 e regalò la coppa al Galatasaray. Ed è qui che Souness si lasciò andare alla provocazione più agguerrita ci potesse essere: prese un bandierone giallorosso, corse verso il centro del campo tra i fumogeni del tifo nemico e piantò il drappo in mezzo al campo. Divenne “Ulubatli Souness”, richiamando l’eroe ottomano che, durante l’assedio di Costantinopoli del 1453, aveva segnato la conquista della città proprio con un gesto simile, piantando la bandiera sulle mura.


Ma quel che accadde al di fuori dello stadio fu tutt’altro che un successo: per poco non ci scappò una rivolta tra i tifosi del Fener. Souness uscì scortato dalla polizia, ma intanto, dall’altra parte del Bosforo, sponda Galatasaray, era diventato un idolo, e al diavolo qualsiasi discorso sul rendimento tutt’altro che brillante della squadra in campionato. Durò poco lo scozzese, a fine anno fu esonerato dalla panchina dei giallorossi, ma il suo gesto aveva cambiato totalmente il senso del derby di Istanbul. 

La vendetta del Fenerbahce arrivò due anni dopo e fu qualcosa di angosciante, firmata da un folle conosciuto da tutti col nome di Rambo: per due giorni rimase nascosto nello stadio dei rivali, e alla prima gara ufficiale della stagione saltò fuori con una bandiera della sua squadra del cuore. 

Durante il riscaldamento del Galata, corse verso il centro del campo e piantò il vessillo. Solo che, a differenza di Souness, nelle sue mani, oltre al drappo, teneva anche un coltello da macellaio. Si fermò al centro minaccioso, difficile capire quali fossero le sue intenzioni. Ci mise qualche minuto la polizia a fermarlo prima che facesse follie. È stato uno dei momenti più tesi della rivalità tra Galatasaray e Fenerbahce, il derby dei due continenti.

fonte: colpodireni.wordpress.com


ZANZAPENSIERI

Sto da così tanto tempo in Ospedale per fare una radiografia che nel frattempo sono nati: una bambina e due bambini. E uno di loro ha già fatto la prima comunione.

(ZZz)

domenica 10 maggio 2015

SPICA, IL GELATAIO NAPOLETANO CHE INVENTO' IL CORNETTO ALGIDA


Il “Cornetto”, geniale idea napoletana
Angelo Forgione –
https://angeloxg1.wordpress.com/2015/05/07/cornetto_napoletano/



1953-Inaugurazione degli stabilimenti Spica di via Gianturco. Foto di Riccardo Carbone.

Era il 13 dicembre 1903 quando Italo Marchionni, un marchigiano residente a New York, ricevette il brevetto statunitense per l’invenzione del “cono” da gelato, che già vendeva dal 1896. Serviva il suo prodotto in bicchieri di vetro, ma finiva che i clienti americani non glieli restituivano. Occorreva qualcosa di usa e getta, anzi di usa e mangia, e lui la creò. E però il gelato, sciogliendosi, spugnava la cialda. Pazienza, per circa sessant’anni.
E così arriviamo al 1960, in pieno miracolo industriale italiano, anno in cui il gelataio napoletano Spica ebbe la geniale idea di “impermeabilizzare” la superficie interna del wafer rivestendola con uno strato di olio, zucchero e cioccolato. Fu la salvezza della croccantezza del cono di Marchionni, che Spica battezzò col nome di “Cornetto”, perché è noto quanto il simbolo apotropaico sia parte della tradizione partenopea.
Fu la Algida, fabbrica italiana del dopoguerra, ad acquistare ben presto il brevetto Spica. Poi, nel 1974, piombò il colosso industriale anglo-olandese Unilever ad acquisire il marchio italiano, assorbendo anche il “Cornetto” napoletano. Inizialmente si puntò sul “Cremino”, ma dopo due anni fu lanciato proprio il “Cornetto”, che divenne il prodotto di punta e dilagò nel mondo. Ed è sempre dal territorio napoletano di Caivano, dalla fabbrica di gelati più grande d’Europa e la seconda in assoluto, che parte la produzione italiana del “cuore di panna”, portandosi dietro il primato di gelato industriale più venduto nel globo e le sue origini partenopee.
Sul sito ufficiale del Cornetto Algida, infatti, leggiamo: “Di solito si pensa che dietro Cornetto ci sia un brevetto o un’invenzione rivoluzionaria, mentre la realtà non è che una bellissima e unica storia d’amore. Spica, un gelataio di Napoli, era un vero appassionato di gelato e ne adorava la consistenza cremosa, il gusto delizioso e la qualità degli ingredienti. Quando si ama qualcosa, non può che riuscire bene. Un giorno Spica trovò il modo per condividere la sua passione per il gelato con il mondo intero, creando una formula che non poteva fallire. Ebbe l’idea geniale di ricoprire l’interno del cono con uno strato di cioccolato, in modo che la cialda si mantenesse croccante anche una volta riempita di gelato. Fu grazie a questa incredibile trovata che nacque “Cornetto”! Da allora chiunque lo volesse potè godersi un delizioso e croccante Cornetto. Questa bellisima storia d’amore ci ha resi tutti più felici e Cornetto è uno dei gelati più famosi al mondo.”

chianu chianu ma C'E' MAGNAMM #NapoliDnipro

A Napoli quando c' assettamm a tavola, ci piace fare le cose con calma. State senza penzier, chianu chianu ma C'E' MAGNAMM sti' RUSS nzertat.

(ZANZA) PENSIERI SPARSI.....




8 MAGGIO

Andare in Curva e' il rimedio migliore contro l' iperacidita' nervosa. Uno canta, jastemma e dopo sta più' quieto. Anche con la panza.
Quando diventerò' dottore della mutua lo prescrivero' come cura ai miei pazienti.

6 MAGGIO 
Non riuscirei a vivere in montagna.
Circondato da valle e monti,mi sentirei come se fossi costretto a starmene chiuso in casa. Senza poter uscire.
Come quando ho la febbre.
Avere il mare vicino per me e' vitale. E' una porta aperta verso il mondo.
Dove affacciarsi, di tanto in tanto, anche solo per fantasticare.

4 MAGGIO
.... tra 5 anni mi candido come consigliere comunale.Vi avviso da mo', così non potete dire che non sapete nulla, e io mi sparagno di presentarmi all' ultim a' tutto col bigliettino in mano. Che, onestamente me pare brutto.

2 MAGGIO
" Cur 'e paure cu' mille culure...."
Nelle canzoni si trovano sempre le risposte che uno cerca. E i consigli da seguire.



1 MAGGIO
Diego Lopez, tre gol subiti e 8 in pagella.
Aveva ragione il Nonno:
" La Gazzetta non e' buona manco per arravogliare 'e butteglie ' e pummarole".

27 APRILE
Mi sono sempre chiesto:
"Ma quando il cielo e' a Pecorelle,
il Pastore dove sta?"
Io non l' ho mai visto. E neanche il cane.


25 APRILEOggi, tra i nostri amici, avremmo tanti Adolf e tanti Benito in più. Ma soprattuto, in giro per Sorrento, ci sarebbero stati tanti, ma dico tanti guagliuni con quel baffetto da fesso.Che rischio che abbiamo corso.Meno male che quel 25 Aprile ci liberarono.



22 APRILE

L' allenatore, i giocatori e la tifoseria. Quando questi tre elementi si fondono, diventando una cosa sola, nascono le grandi squadre. E le grandi imprese. .....Aveva ragione il vecchio Bill.


20 APRILE:
Da piccolo, tra i bambini non tanto mi spaventavano quelli che , tra guardie e ladri, dicevano: "Io faccio la Guardia." Ma quelli che alla domanda: "Allora tu dove vuoi giocare, in porta? In difesa o in attacco?- ti rispondevano- " Beh, veramente io non gioco. Faccio l' arbitro." Quelli si che mi hanno sempre preoccupato.