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giovedì 28 aprile 2011

28 APRILE, BUON COMPLEANNO A "IL MANIFESTO"


il manifesto

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il manifesto è un quotidiano di indirizzo comunista fondato nel 1969.
Non è un quotidiano di partito, non avendo aderito a nessun partito o gruppo politico organizzato. Appartiene a una cooperativa di giornalisti e dà un notevole contributo alla riflessione politica della sinistra italiana.
Dal 6 giugno 2008 è stata rinnovata la grafica che conserva ugualmente le particolari "prime pagine", caratteristiche di questo quotidiano.

Unicità nella gestione e nel trattamento economico

Gestito da un collettivo di giornalisti si trova a non avere una proprietà davvero distinta dalla redazione, con giornalisti che sono editori di se stessi.
Tutti i lavoratori sono soci della cooperativa, compresi i tecnici addetti alla stampa, e hanno lo stesso stipendio. Per questo spesso non partecipa agli scioperi dei giornalisti contro gli editori, andando comunque in edicola, ma ospitando alcune pagine con le ragioni degli scioperanti.

 

Le origini

Nasce in origine come rivista politica mensile, diretta da Lucio Magri e da Rossana Rossanda. Alla redazione del primo numero, uscito il 23 giugno 1969 con una tiratura di 75.000 copie per le Edizioni Dedalo, partecipano Luigi PintorAldo NatoliValentino ParlatoLuciana Castellina e Ninetta Zandegiacomi.
Il periodico nasce dalla componente più "a sinistra" del Partito Comunista Italiano (PCI) che con Pietro Ingrao aveva sostenuto nel corso dell'XI congresso alcune battaglie per la democrazia interna al partito e sollevato la questione del "modello di sviluppo" in contrapposizione alla componente più "moderata" del partito, capeggiata da Giorgio Amendola.
L'idea di dare vita a una pubblicazione autonoma risale all'estate del 1968, ma viene congelata in vista del XII congresso del PCI, dove, peraltro, Pintor, Natoli e Rossanda non avevano votato in comitato centrale le tesi.
La rivista assume posizioni in contrasto con la linea maggioritaria del partito (in particolar modo rispetto all'invasione Sovietica in Cecoslovacchia, con l'editoriale uscito nel secondo numero intitolato "Praga è sola") che ne chiede la sospensione delle pubblicazioni. Il Comitato centrale del PCI del 24 novembre 1969 delibera la radiazione per Rossana Rossanda, Luigi Pintor e Aldo Natoli con l'accusa di "frazionismo". Successivamente viene adottato un provvedimento amministrativo per Lucio Magri e non vengono rinnovate le iscrizioni per Massimo Caprara (dal 1944, per 20 anni, segretario personale di Togliatti), Valentino Parlato e Luciana Castellina.

28 aprile: le vostre storie. Io c'ero, io ci sono
di Norma Rangeri
 
Quel mercoledì mattina di quarant'anni fa un nutrito gruppo di redattori e fondatori, Luigi Pintor in testa, prese un bel pacco di copie, scese dal quinto piano di via Tomacelli e raggiunta la vicina via del Corso iniziò a diffondere il giornale, anche infilandolo nei finestrini delle auto di passaggio. In tutta Italia fu organizzata una vendita straordinaria. Ciascuno dei protagonisti di quell'emozionante 28 aprile serba di quel momento un suo ricordo. Così, quando tra un mese festeggeremo i nostri primi quarant'anni, ci piacerebbe avere dai nostri lettori una testimonianza su quella nascita: un «io c'ero» per rivivere un'avventura che si è fatta storia.
Alle istantanee pescate nella memoria di quella generazione, vorremmo affiancare i sentimenti dell'oggi: un «io ci sono» che racconti le ragioni di un'esperienza che continua, nonostante le difficoltà. Che nel tempo sono cresciute perché la crisi aziendale si è appesantita, la sinistra si è eclissata, il futuro della nostra impresa è una ripida salita, il rischio di chiusura sempre dietro l'angolo dentro uno stato di crisi che morde questo collettivo di lavoro.
Eppure, nonostante tutto, il prossimo 28 aprile avrà il sapore di un compleanno molto speciale, di una guerra vinta, almeno quella con il tempo e la ragione. Perché continuiamo «a puntare tutto sul rosso anche se la roulette ha maledettamente due colori», come scriveva Pintor nel primo decennale del manifesto. Per questo chiediamo ai lettori di sempre e a quelli che hanno incontrato il giornale nei tempi recenti di scriverci come è avvenuto.
Nel frattempo stiamo lavorando per migliorare le nostre pagine, per rendere interessante il sito. Non anticipiamo le novità, speriamo di riuscire a rispettare la tabella di marcia per essere presto in edicola e in rete con una nuova edizione. Subito però possiamo dire che il 28 aprile il manifesto sarà venduto a 50 centesimi, che in alcune città stiamo organizzando feste di compleanno e che, per il mese di maggio, è in cantiere un convegno internazionale sulla primavera araba.
Sopravvivere e crescere è più difficile che nascere (è così anche nella vita), oltrepassare i quarant'anni è un traguardo magnifico tanto più quando, come questa volta, abbiamo rischiato di non arrivarci. Ed è con voi che vogliamo festeggiare.

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