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venerdì 3 luglio 2015

La Grecia come la famiglia Karelias ha vissuto per anni al di sopra delle proprie possibilità



Casa Karelias, Padre operaio ai cantieri navali, moglie casalinga, figlia femmina al secondo anno di liceo classico, figlio maschio iscritto all' Università.


- E Babbo caro oggi cosa mi hai regalato?
- Un SH150 grigio perla figlia mia.
-E Babbo caro oggi cosa mi hai regalato?
- Una Porsche verde metallizzata figlio mio.
- E Marito caro oggi cosa mi hai regalato?
-Un viaggio alle Maldive moglie mia.
-E Marito caro ma dimmi dove prendi tutti questi soldi?
-Dagli Zii d' Europa. Ma non preoccupatevi tanto non li restituirò.


La Grecia come la famiglia Karelias ha vissuto per anni al di sopra delle proprie possibilità.Gettando milioni e milioni nel pozzo senza fondo della Pubblica Amministrazione o nelle tasche avide degli ARMATORI. Soldi che a getto continuo arrivavano dalle casse europee. Potendo contare sulla complice collaborazione delle alte sfere di Bruxelles. Che all' indomani della destituzione della dittatura dei colonnelli, a seconda che si trattasse della dinastia Papandreou o Karamanlis hanno finanziato ( o meglio si sono comprati) il silenzio sulle libere scorribande dei servizi segreti filo-europei ad Atene e dintorni.
Già dalla prima metà degli anni sessanta la Francia così come la Germania erano pertanto a conoscenza del buco nero nella finanza greca. Buco che anzi usavano per condizionare a loro piacimento il governo di turno. L' arma usata era sempre la stessa: "Tu ti prendi il mio denaro, io ti condiziono e controllo l' attività governativa."
E questa storia, come le litanie dei vecchi cantautori di Salonicco continuerà all' infinito. Tsipiras è solo fumo negli occhi. Un diversivo. Come lo era stato l' epoca del finto-socialismo targato PASOK o la rivoluzione liberale di Karamanlis . Una recita costruita ad arte. Come tante andate in scena sul palcoscenico ellenico.
Nei palazzi di vetro altri disegni economici e politici sono stati fatti per la Grecia.
Come nel Risiko ogni mossa, ogni scelta degli ultimi giorni non è affatto casuale.
Il destino della Grecia è già scritto.
Solo il Popolo se vorrà potrà scrivere un altro finale.
Ma dovrà, almeno per una volta mettere alla porta imbonitori e abili venditori di pentole.

(ZZz)

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