Don Salvatore Averna, infatti, che aveva più volte gustato e apprezzato al convento il liquore, ebbe l'idea di produrlo per sè, per la sua famiglia e per gli amici, come suo hobby speciale e insolito, quasi come un passatempo al suo lavoro di commerciante di tessuti.
Il 15 marzo 1859, durante il regno di Ferdinando II di Borbone, è una data importante per la famiglia Averna. In quella data, infatti, Don Salvatore acquistò il vecchio convento dei Cappuccini, che dagli inizi del XVII secolo si era trasferito vicino alla città, in contrada Xiboli, a tre chilometri dalla città, e vi costruì una grande casa che accolse tutta la sua famiglia. E fu proprio nell'inverno di quell'anno, durante le feste natalizie, che egli ebbe l'idea di regalare agli amici ed ai clienti più affezionati una bottiglia di quell'amaro, che aveva iniziato a distillare nella cantina della nuova casa.
Da allora, la tradizione del dono di Natale con l'amaro di frà Girolamo divenne un'abitudine e la fama del liquore cominciò a spargersi in Sicilia, sul continente e anche a Lione.
Così nel 1868 Don Salvatore, con i figli Emilio, Michele e Francesco, prese la grande decisione e trasformò la tenuta di Xiboli in un opificio artigianale per la produzione dell'elisir, che veniva sempre più richiesto da tutti.
Stabilimento A. Averna Particolare del Convento inglobato nella fabrica |
FONTE: WIKIPEDIA.IT
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