Patrimonio del REGNO DELLE DUE SICILIE PRIMA DELL' ANNESSIONE ALL' ITALIA DEL 1861
Il Regno Delle due Sicilie, secondo gli studi statistici di Francesco Saverio Nitti, possedeva un patrimonio di 443,3 milioni di lire oro (il più alto tra tutti gli stati preunitari italiani e corrispondente al 65,7% di tutta la moneta circolante della penisola), seguito dallo Stato Pontificio con 90,7, dal Granducato di Toscana con 85,3 e dal Regno di Sardegna, con 27,1 milioni.[ Alla nascita dell'Italia unita, Nitti ritenne che il regno borbonico era lo stato che portava minori debiti e più grande ricchezza pubblica sotto tutte le forme.
Stato | Patrimonio (in milioni di lire oro) | Percentuale moneta circolante |
Regno delle Due Sicilie | 443,3 | 65,7% |
Stato Pontificio | 90,7 | 14% |
Granducato di Toscana | 85,3 | 12,9% |
Regno di Sardegna | 27,1 | 4% |
Venezia | 12,8 | 1,9% |
Lombardia | 8,1 | 1,2% |
Parma e Modena | 1,7 | 0,3% |
Francesco Saverio Vincenzo de Paola Nitti (Melfi, 19 luglio 1868 – Roma, 20 febbraio 1953) è stato un economista, politico, giornalista e antifascista italiano. Presidente del Consiglio dei ministri del Regno d'Italia, più volte ministro. Fu il primo Presidente del Consiglio proveniente dal Partito Radicale Storico. La sua attività di economista fu apprezzata a livello internazionale e diverse sue opere furono distribuite anche all'estero. Tra i massimi esponenti del Meridionalismo, analizzò, attraverso i suoi studi statistici, le cause dell'arretratezza del sud a seguito dell'unità d'Italia ed elaborò diverse proposte per risolvere la questione meridionale. Con l'ascesa del fascismo, fu uno dei più risoluti oppositori del regime ma, a causa di violente rappresaglie da parte degli squadristi, fu costretto all'esilio, ove praticò un'energica attività antifascista |
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