Nel «Milleproroghe» un emendamento prevede che per saldare i conti basterà pagare mille euro. Rivolta dei cittadini. I Radicali scrivono a Napolitano
ROMA - Rivolta tra i romani autonominatisi «sentinelle del decoro». Il Parlamento si appresta a varare una sanatoria degli abusi sulle installazioni pubblicitarie, celata tra le pieghe del decreto Milleproroghe.
«Con un blitz è stato inserito un emendamento che condona le multe dei partiti per manifesti abusivi dal 2010 a oggi - attacca Mario Staderini, segretario dei Radicali -. Si tratta di 100 milioni di euro di mancato introito per i Comuni italiani, un miliardo e 200 milioni se si considera che dal 1996 si fanno condoni». Staderini ha preso perciò carta e penna ed ha scritto al Capo dello Stato Giorgio Napolitano, chiedendogli di inviare un messaggio alle Camere: «E' una questione di democrazia, non si può pensare che chi viola la legge è favorito e chi la rispetta è punito» (
leggi la lettera).
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Il mega poster creato unendo abusivamente due impianti pubblicitari |
SALDATI SU 24 METRI - Intanto ai «cartellonari» non manca l’ingegno: «L’ultima trovata – denuncia Cittadinanzattiva - è quella di unire “alla buona” due cartelloni 4x3 regolari e trasformarli in un unico ed enorme 8x3 di ben 24 metri quadrati. Sono apparsi a Cinecittà e chiediamo di rimuoverli immediatamente perché vietati da ogni normativa». Alcuni pubblicizzavano tempo fa il congresso del Pdl. È solo l’ultima segnalazione delle tante associazioni che cercano di arginare il brutto i cartelloni abusivi.
Il loro impegno, però, sembra vanificato dai politici che dovrebbero dare il buon esempio e che invece condonano. Nel Milleproroghe approvato dal Senato (e che la Camera esaminerà in seconda lettura martedì 22 febbraio) i partiti sono tornati a «scontarsi» le già poche multe ricevute per aver imbrattato la città con i manifesti abusivi durante le amministrative dello scorso aprile.
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Rimozione di manifesti elettorali abusivi (Proto) |
MILLE EURO E BASTA - Come nel 2009, ai politici basterà pagare mille euro per chiudere tutti i contenziosi e cancellare le «ripetute e continuate» violazioni commesse durante l’ultima campagna elettorale. «Violazioni», occorre ricordarlo, che a Roma sono state più evidenti che altrove, con i faccioni dei candidati arrivati praticamente ovunque, sulle facciate storiche e sui monumenti. Una «furia attacchina» che ha provocato la reazione infuriata dei «cittadini stacchini», rete organizzata di volontari che di notte o nei week end hanno ripulito le strade dai manifesti. Un impegno spontaneo e meritorio, che ora il condono mortifica.
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Anche Rutelli tra i manifesti abusivi |
MULTE BIPARTISAN - Proprio l’anno scorso di questi tempi, a campagna elettorale appena iniziata, il Comune aveva già recapitato multe bipartisan per 140 mila euro e speso una bella cifra per la rimuovere i manifesti e ripulire. Centinaia di migliaia di euro che, grazie al condono, le casse comunali non vedranno mai. «Alle passate elezioni amministrative, poco mancò che i manifesti arrivassero sul portone del Quirinale – accusa il Comitato promotore della delibera popolare contro i cartelloni abusivi –. I furbetti non stanno solamente in strada, ma anche in Parlamento. Il condono è stato votato da tutti (Pdl e Pd) più che di vergogna si dovrebbe gridare al disonore, al tradimento delle più elementari regole di convivenza civile. E con le elezioni alle porte il condono di oggi è un chiaro segnale: affiggete, affiggete un condono arriverà».
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Rimozione di cartelloni abusivi (Omniroma) |
RADICALI FUORI DAL CORO – Gli unici fuori dal coro sono i Radicali. «L'emendamento 2366 presentato dai senatori Gasbarri (Pd) e Casoli (Pdl), approvato nel Milleproroghe, getta un colpo di spugna sulle nefandezze commesse dai partiti durante tutta la campagna elettorale del marzo 2010 . spiega Francesco Poirè, del Comitato Nazionale di Radicali Italiani - Violazioni sistematiche che regalano ai partiti il diritto di imbrattare, sporcare, inondare le città della propria propaganda. Chi rispetta le regole, come la Lista Bonino-Pannella è cancellato dagli spazi legali assegnati e, da oggi, non avrà nemmeno la possibilità di avere giustizia».
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