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venerdì 29 ottobre 2010

Ponticelli, cani senza acqua con l'incubo sfratto


Allarme al centro La fenice un rifugio per 160 animali abbandonati o bisognosi di cure. Da due settimane si è interrotta la fornitura idrica che il vicino comando dei vigili del fuoco offriva. La causa ufficiale è un guasto ma si teme che si voglia smantellare il canile

Da quindici giorni senza acqua e con l'incognita di un possibile sfratto che da un momento all'altro potrebbe diventare operativo. E' la difficile situazione in cui si trova il centro "La Fenice", un'oasi che da circa quindici anni offre rifugio a cani abbandonati e bisognosi di cure. Siamo a Ponticelli, periferia est di Napoli. Un rione popolare che corre lungo via Virginia Wolf, salito alla ribalta delle cronache un paio di anni fa per una serie di incendi che avevano distrutto due campi rom. L'anima del rifugio si chiama Carmela Vitale, ma tutti la conoscono più semplicemente come "Melina dei cani". "Purtroppo qui non c'è rete idrica e per questo erano i vigili del fuoco della zona a fornirci l'acqua.

Ovviamente avevano il permesso scritto del comando centrale", spiega Melina. "Ora però - aggiunge - senza una ragione ci hanno staccato le forniture. Dicono che sia per un guasto, ma noi non ci crediamo. Come è possibile che dei vigili del fuoco possano stare senza l'acqua per due settimane?". Il rifugio, che assiste stabilmente circa 160 cani, si regge grazie al lavoro di volontari e sorge su un terreno del comune di Napoli in concessione gratuita. Un anno fa è però arrivata la richiesta di sfratto, poi rinviata "perchè l'assessore all'Ambiente Gennaro Nasti ci aveva promesso di aiutarci a rimanere lì o di trovare una sistemazione alternativa. Per il momento però ancora non si è mosso niente", sottolinea Melina.

I volontari hanno paura che il taglio alle forniture di acqua si aggiunga al fatto che "da tempo stanno cercando di mandarci via da qui. Nella zona dovrebbero sorgere infatti un centro commerciale e un palazzetto della musica. Sono anche ricominciati gli incendi, chi ci assicura che prima o poi non colpiranno anche qui?"

fonte:napoli.repubblica.it

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