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sabato 2 ottobre 2010

POLITICA QUANTO MI COSTI


Dai pasti ai viaggi, per finire con i portaborse: ecco quanto ci costa un parlamentare.

E' la somma che fa il totale, avrebbe detto Totò. Prese singolarmente in effetti, le voci di spesa sono davvero ridicole. Sono sacrosanti i 300 MILA EURO che la camera scuce annualmente per i corsi di lingua russa? Possiamo permettere che un parlamentare perda tempo a trovare un parcheggio? Ecco dunque la “necessità” di disporre di un congruo numero di posti nei Garage di Roma al non modico canone mensile, a carico di Montecitorio, di 130.786 euro. E i Senatori? Come riuscirebbero a memorizzare i mille impegni senza la fornitura da 100 mila euro (312 euro a testa) di agende e agendine??
Pensate che solo per le colazioni e i pranzi del presidente Schifani e degli altri ospiti di Corso Rinascimento se ne vanno circa 3 MILIONI DI EURO l'anno. L' altro ramo del parlamento quello presieduto da Fini, in brioche e caffè spende il doppio (6.130.000 EURO). Gli inquilini della Camera, quando passano alla cassa del Bar, del Self Service o della Bouvette del Transatlantico, coprono di tasca propria solo un sesto del costo effettivo di ogni pasto. Gli altri cinque sesti , con politico savoir faire, li lasciano sul conto( il nostro). Quello del parlamentare è un lavoro “tutelatissimo” pensate che per assicurare il Comfort degli scranni della Camera vengono pagati 19 mila euro all'Università di Sassari soltanto per verificare l'esatta ergonomia delle postazioni.
L' Università di Roma invece per 80 mila euro offre accurati accertamenti su igiene e sicurezza degli alimenti. L' ateneo romano di Tor Vergata riceve 120mila euro per suggerire come mitigare i rischi professionali. L'istituto superiore di Sanità, per altri 48mila euro, monitora la funzionalità delle aree per fumatori. Non manca nemmeno il test( svolto dal Cnr) per scovare l'eventuale presenza di gas radon all'interno del Palazzo. A questo punto sorge un dubbio grande quanto una casta: ma negli altri uffici pubblici, alla posta così come allo sportello dell' anagrafe, c'è la stessa doverosa e pignola attenzione alla salute dei lavoratori?
Bisogna però dare atto ai parlamentari che ce la stanno mettendo tutta per risparmiare. Si sono appena ridotti di 500 euro la diaria e di altri 500 la somma destinata al rapporto eletto-elettore: un taglio di mille euro fuori busta paga che, dunque, non inciderà sulla pensione.
E Montecitorio, chissà, potrebbe anche prestare maggiore attenzione all'orario di lavoro: per rimettere a posto gli orologi della camera ha appena speso 23.600 euro.


IL VENERDI DI REPUBBLICA

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