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lunedì 28 aprile 2014

Omaggio a Alejandro Finisterre il poeta del biliardino

Omaggio a Alejandro Finisterre il poeta del biliardino____



 Febbraio 2007, muore Alejandro Finisterre (Alejandro Campos Ramìrez) poeta, filosofo, editore, ballerino di tip tap e fiero oppositore del regime di Francisco Franco. Tra i prim...i dirottatori aerei della storia dell'aviazione. Anche se il suo nome non passerà alla storia per tutto questo, ma per aver inventato/perfezionato il biliardino (futbolín in spagnolo) nella sua versione più moderna con gli omini sagomati. Un'idea di cui parlò sempre poco perché non ne andava particolarmente fiero e per la sua innata timidezza. Più importante l'impegno poetico e politico. Il biliardino nacque con uno scopo nobile: dalla creatività di un ragazzino diciassettenne che rimase ferito da una delle bombe che insanguinarono il suo paese nel corso della guerra civile spagnola. Ricoverato in ospedale, Alejandro Finisterre si accorse che la maggior parte dei suoi compagni di corsia erano adolescenti come lui, ma più sfortunati perché a causa delle ferite avevano subito l'amputazione degli arti inferiori. Mai più corse nei prati, mai più calci a un pallone. Un orizzonte cupo, a cui cambiare presto tinta. Appassionato di ping pong, Alejandro Finisterre pensò che se si poteva giocare a una sorta di mini tennis con racchette e tavolo verde, lo stesso si poteva fare con il calcio. Ed ecco che grazie al falegname Francisco Javier Altuna che lavorava nell'ospedale, piccoli giocatori di legno vennero infilati in lunghe aste orizzontali. Poi due aperture sui lati corti del piano di compensato che reggeva tutta la struttura, circondate da una piccola rete, proprio come quella del futbòl vero. «Ero a Barcellona quando un leader anarchico che fabbricava gazzose vide il mio calciobalilla, e mi disse subito di registrarlo», raccontò qualche anno fa Alejandro Finisterre, così l'invenzione venne prontamente registrata nel 1937 a Barcellona, anche perché qualcosa di analogo già esisteva a opera del tedesco Broto Wachter, che ne aveva realizzato una versione più semplice sei anni prima, a cui mancavano però le sagome dei calciatori. Curiosità: il giovane inventore perse tutti gli incartamenti del brevetto/registrazione mentre fuggiva in Francia attraversando i Pirenei (una pioggia torrenziale, trasformò il prezioso plico che documentava la sua creazione in una pappa inutilizzabile di cellulosa!) sembra che questo evento sia la fine della faccenda-biliardino per Alejandro Finisterre con la sola eccezione di una partita giocata successivamente con Ernesto Che Guevara, così riportano gli storici e biografi. Considerare Alejandro Finisterre solamente come l'inventore del calciobalilla è semplicemente ingiusto e estremamente limitativo dello straordinario carattere del personaggio, che fu soprattutto uomo di cultura, profondamente impegnato nella vita artistica, politica e letteraria del suo tempo: un tempo eroico che attraversa la guerra civile spagnola e l'ultimo conflitto mondiale. Trascorse lunghi anni in esilio, non solo in Francia, anche in Ecuador, Guatemala e soprattutto Messico. Fu in quest'ultimo paese che conobbe il poeta spagnolo Leòn Felipe, di cui diventò amico, e successivamente esecutore testamentario, occupandosi della sua opera per anni. Caduta la dittatura e morto Francisco Franco, Alejandro rientrò in Spagna nel 1976, dove proseguì a occuparsi dei libri di Leòn Felipe e di politica insieme ai suoi compagni antifranchisti. Grazie Alejandro Finisterre

fonte TERRA ARSA.


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