
Ha assistito a tutta la storia di Napoli, partecipandovi anche. I Napoletani avevano con lei un rapporto affettivo contraddittorio, sfogavano su di lei tutti i malumori di un popolo oppresso, poi tornata la calma rimediavano i danni riportati; durante la rivolta di Masaniello, del luglio 1647, nel periodo dei Viceré spagnoli, le venne rotto il naso. Un altro pericolo serio lo corse all’epoca della Repubblica Partenopea del 1799, stato satellite della Francia, invisa al popolo fedele a Casa Borbone, il quale la identificò con la “Marianna” simbolo della Repubblica Francese, nome che le rimane tutt’ora; ma a salvarla fu quell’atavico e misterioso senso di rispetto dovutole che la faceva ritenere sacra. Infatti, era, 20 secoli prima, parte di una statua che rappresentava la Sirena Parthenope (dal greco arcaico: vergine dalla voce di fanciulla) che aveva dato il suo nome al primo nucleo di quella che sarebbe stata la città di Napoli.
fonte: http://www.ilportaledelsud.org
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