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venerdì 9 novembre 2012

Guantanamera, Storia di una canzone nata dopo un rimprovero d' amore



Chi è l’autore di Guantanamera? Rispondere a questa domanda è come entrare in un ginepraio e rimanerne imprigionati! In effetti, l’unica parte di cui esisterebbe una paternità sostanzialmente confermata è il testo. Si tratta dei “Versos Sencillos” (versi semplici) che il poeta e patriota cubano José Martí scrisse nel 1895. Chi adattò i versi alla musica fu certamente Julián Orbón nel 1958 e la prima esecuzione pubblica è del 1961 ad opera del chitarrista e cantante Leo Brauwer. Tutto chiaro, allora? Assolutamente no! 




Perchè la melodia di Guantanamera fu diffusa a Cuba nel 1932 da José Fernández Diaz, da tutti conosciuto come Joseíto, il quale conduceva un notiziario alquanto originale dal titolo “El Suceso del Día” (Il fatto del giorno) alla radioCMQ de L’Avana. L’originalità consisteva nel cantare l’avvenimento in forma di decima(forma metrica di origine spagnola) su un’aria di guajira (lett. canto di campagna)guantanamera (ossia di Guantanamo), diguajira vueltabajera, guajira holguinara oguajira camagüeyana. Pare che un giorno, innamorato di una ragazza di Guantanamo, che era molto gelosa, sia stato da questa pesantemente rimproverato per averlo visto parlare con un’altra. Quel giorno cantò “il fatto del giorno” come guajira Guantanamerain maniera particolarmente ispirata al punto che ebbe un tale successo che il pubblico pretese che usasse sempre questo tema per le sue storie. Da questo deriva anche l’espressione cubana “te van a cantar la guantanamera” (ossia, ti canteranno la guantanamera), per intendere che è in arrivo un rimprovero. 
Dunque sarebbe Joseíto Fernandez l’autore della musica? Probabilmente no… 

Perché la Guantanameranon è altro che una elaborazione dellaPassacaglia del Bolero creolo del 1830, che a sua volta ricalca una Passacaglia Spagnola del 1730! La Guantanamera nasce dal Son orientale della regione appunto di Guantanamo, ma deriva dal Passacallospagnolo. La Passacaglia è appunto un’antica danza spagnola il cui nome si ritiene derivi dapasar, camminare, e calle, strada, venendo tradizionalmente eseguita da musicisti girovaghi nelle strade (e quindi probabilmente dei cantastorie, come appunto Joseíto Fernández). Era una danza lenta e piuttosto solenne per uno o due ballerini. Il motivo ricordava la Ciaccona, ed era, come questa, costruita in tempo triplo impiegando un caratteristico schema armonico ricorrente o linea di basso su quattro od otto battute. Nella versione cubana del 1830, questo schema armonico veniva eseguito dalla chitarra e serviva come ponte verso la seconda sezione del bolero cubano: laMontuna (da non confondersi col Montuno, che è un’altra cosa). Questo, nella regione orientale dell’isola, era un’aria dal ritmo moderato che la distingueva appunto dal Son. La fusione di questi due elementi definiva il nuovo stile, così come avvenne per il Son orientale che nasce a sua volta dalla fusione del Changüí e dalla Guaracha; il Passacallo e laMontuna formano la Guantanamera. Pertanto, l’aria della Guantanamera è del secolo XIX e, conseguentemente, né Joseíto Fernández, néOrbón ne possono essere gli autori! Un allievo di Orbón, Héctor Angulo, complicò ulteriormente le cose portando il brano a New York e consegnandolo a Pete Seeger che lo incise nel 1966 rendendolo un successo internazionale, ma soprattutto, lo depositò a nome di Angulo, Seeger, Martí! Da qui interminabili e comprensibili sono sorte le dispute per i diritti d’autore. Julián Orbónintentò una causa ad Angulo e Seeger per sottrazione di opera intellettuale vincendo sulla carta ma non economicamente. Ottenne, infatti, la magra consolazione di vedere comparire il suo nome accanto a quello degli altri due, ma non come autore, bensì come arrangiatore ed autore dell’adattamento dei versi! A quanto è dato sapere, il brano è stato comunque registrato due volte: una prima a nome di Joseíto Fernández davanti allaSociedad General de Autores de España(SGAE) ed una seconda volta a nome diHéctor Angulo negli Stati Uniti da parte dellaFall River Music (1963). Joseíto, però, a sua volta, pare non avere mai ricevuto alcun introito se non 15.000 pesos cubani nel 1978, poiché il governo di Fidel avrebbe venduto per diversi milioni di dollari i diritti sulla canzone! Per riassumere, allora, il tema sarebbe del 19° secolo, ripreso da Joseíto Fernández nel 1932 per il suo notiziario, su cui Julián Orbón nel 1958 adattò i versi diJosé Martí. Seeger, nel 1966, dopo averne fatto anche una versione inglese, la incise e, insieme a Héctor Angulo ne intascò i diritti. Poco dopo divenne un successo internazionale, grazie soprattutto alla versione eseguita dal gruppo pop The Sandpipers nel disco “Spanish Album”. Tutto qui, vi domanderete? No. Perché si inserisce un altro personaggio: Ramón Espígul, il quale aveva scritto un brano dal titoloGuantanamera ben prima che Joseíto Fernández, di cui era amico, diffondesse il suo, “… sebbene non fossero uguali né il ritornello né le note sul pentagramma” come ebbe a scrivere lo storico musicale Rosendo Rosell. Che aggiunge: “… ci deve essere una terza trascrizione di detto titolo a nome di Espígul, nel Registro de la Propriedad Intelectual de Cuba Repubblicana, così come l’affiliazione dello stesso con la Peer International che ha guadagnato sui diritti per molti anni…” Per finire, nel 1979 a L’Avana comparve uno scritto di Juan Pablo Santanache attribuiva Guantanamera a Herminio ‘El Diablo’ Wilson, sulla base di alcune testimonianze che vorrebbero la canzone dedicata alla di lui moglie. Ma di questo non esistono prove documentali…
                                      
riduzione da "La Guantanamera por Marìa Argelia Vizcaìno"


Guantanamera
da un poema di José Marti, 1930
Guantanamera, guajira guantanamera
Guantanamera, guajira guantanamera
Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma
Yo soy un hombre sincero
De donde crece la palma
Y antes de morir quiero
Cantar mis versos del alma
Rit.
Cultibo una rosa blanca
En Junio como en Jenero
Cultibo una rosa blanca
En Junio como en Jenero
Para el amigo sincero
Che me da su mano franca
Rit.
Rit.

Mi verso es de un verde claro
Y de un carmìn encendido
Mi verso es de un verde claro
Y de un carmìn encendido
Mi verso es un ciervo herido
Que busca del monte amparo

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