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venerdì 24 agosto 2012

NAPLES & AMALFI COAST, IL MUSEO DELLA TARSIA LIGNEA NELLA TOP10 dei musei campani

SORRENTO: AL MUSEO DELLA TARSIA LIGNEA 10,000 TURISTI MA MANCANO GLI ITALIANI..


(La repubblica 23-09-2012) In via San Nicola, nel cuore dello "schizzariello" che è il cuore del centro storico di SORRENTO, gli ultimi maestri dell' INTARSIO sono impagnati nel disperato tentativo di salvare il prodigioso "mistero" della loro arte secolare minacciato dal boom della paccottiglia dei  souvenir..(...) Oggi però , la possibilità di vincere la sfida in nome della TRADIZIONE e della CULTURA si è fatta più concreta grazie ai riconoscimenti ottenuti dal MUSEO DELLA TARSIA LIGNEA (MUTA) tenacemente voluto e difeso dalla FAMIGLIA FIORENTINO, museo che ha toccato il picco di 10,000 visitatori l' anno. Il successo però è compromesso da un amara costatazione: solo una quota minima degli ospiti (appena il 10%) parla italiano. (...) il prestigio del museo è stato certificato di recente dalla guida NAPLES & AMALFI COAST che si pubblica in Australia a cura della DK Eyewitness Travel: LA BOTTEGA DELLA TARSIA è ENTRATA nella top 10 dei musei della Campania e occupa il 7 posto a ridosso di Capodimonte e del Museo Archeologico. Uno smacco clamoroso per chi ancora non conosce le collezioni del museo allestito dodici anni fa dall' architetto ALESSANDRO FIORENTINO e dai suoi figli. TUTTO QUESTO MANCO A DIRLO AVVIENE nel SILENZIO DELLE ISTITUZIONI che non hanno mai sorretto il work in progress della bottega. Una visita ai tre piani del museo rierva al visitatore curioso di apprendere piacevolissime sorprese e, soprattuto la gradevole sensazione di vivere un emozione irripetibile(...) "Se si vuole davvero salvare la Tarsia - commentano Alma e Sandro Fiorentino - bisogna fare presto: perchè i maestri dell' intarsio stanno scomparendo. Erano 700 ancora negli anni '80 e le botteghe garantivano un occupazione di migliaia di dipendenti, oggi sono rimasti in 14 e fanno quello che possono. Il resto è paccottiglia. Noi, però non ci arrendiamo e continuiamo ad inseguire il sogno della riconversione possibile"

Dal prossimo settembre il MUTA accentuerà la sua dualità: non più solo museo artistico ma anche la testimonianza artistica che va assolutamente rivalutata riscoprendola con un corso di formazione per nuovi artigiani scuole e concerti. "Proviamo a non vanificare 12 anni di sacrifici - conclude Sandro - ma qualcuno dovrà ricordarsi di onorare gli impegni assunti."

 

Che significa finanziare il progetto "TURAT" per mettere in rete i centri dell' artigianato artistico in Campania ( progetto fermo dal 2005) e realizzare a SORRENTO LA BIENNALE INTERNAZIONALE DELL' INTARSIO...Ma qui cala il buio.

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