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sabato 30 giugno 2012

POSITANO, stasera GUCCINI PRESENTA IL SUO NUOVO LIBRO


Francesco Guccini aprirà la ventesima edizione della rassegna “Positano, mare, sole e cultura” 
 fonte http://lacittadisalerno.gelocal.it
 
Sarà Francesco Guccini, con il suo nuovo libro “Dizionario delle cose perdute”, edito da Mondadori, ad inaugurare - sabato 30 giugno alle 21.30 a Palazzo Murat - la XX edizione di “Positano, mare sole e cultura”. In questo suo nuovo libro Guccini sembra voler stilare un vocabolario della memoria recente, fatto di cose che hanno riempito la nostra vita quotidiana e che oggi sembrano appartenere all’archeologia.
 
Lei racconta un mondo perduto, eppure la chiave di lettura di questo suo libro non è la nostalgia, ma l’ironia.
L’ironia la fa da padrona in tutti i miei scritti, dalle canzoni ai libri. In questo caso, poi, non volevo cadere nella retorica, ovvero in situazioni del tipo: come eravamo belli!
Non eravamo belli?
Non sempre. Prenda la maglia di lana, che tutti abbiamo indossato, di quelle grezze, casalinghe.
Solo un fatto estetico?
No, quelle maglie erano un vero supplizio, una sorta di penitenziale cilicio che cagionava prurito, scorticava, pungeva. Passavi il tempo, giorno e notte, a grattarti.
Parlando di ieri e di ieri l’altro, sorge naturale il confronto con il presente.
Siamo anche migliorati, molte cose ci hanno reso migliore la vita; altre al contrario ce l’hanno complicata.
Per esempio?
Nel libro racconto dei telefoni di bachelite, con i primi facilissimi numeri. Io ricordo ancora il mio numero 32417, del primo telefono arrivato a casa nel lontano ’57. Erano codici che si ricordavano a memoria. Adesso sarebbe impossibile. Con i telefonini ci siamo complicati la vita.
A proposito: l’Italia è il paese europeo con il più alto numero di cellulari, è vero che lei è tra ipochi che non ne hanno uno?
Certo. Non ho il telefonino.
Se le dessero tre gettoni e la possibilità di chiamare da una cabina pubblica, come ai vecchi tempi, chi chiamerebbe?
Non saprei. Sono di quelli che usa il telefono per conversazioni brevi, per poche parole informative. Con gli amici e le persone care mi piace parlare faccia a faccia.
Dal suo singolare dizionario emerge la constatazione di cambiamenti troppo veloci nella lista di oggetti che ci circondano. Sono passati pochi decenni e sembrano secoli...
Non si ha il tempo di abituarsi ad una cosa, ad un prodotto che è già superato, sorpassato, fuori commercio. Prima le cosa erano fatte per durare. Nel caso della tecnologia poi ancora di più, la velocità di sostituzione è impressionante: devi cambiare continuamente pc, stampante, supporti audio e video.
Meglio la musica con i cd o con i vecchi dischi di vinile?
Meglio i dischi di vinile. Pensi che mia moglie mi ha regalato di recente un impianto stereo per ascoltarli, così ho preso i miei vecchi dischi e continuo a godermeli. L’impianto che avevo si era rotto e qui apriamo un altro capitolo. Nessuno ripara più nulla e i tecnici ti dicono la fatidica frase: le conviene comprarlo nuovo.
Preferisce le osterie di ieri o quelle di oggi?
Quelle di ieri non le frequento più. Quelle di oggi non sono più vere osterie. Prima c’erano solo due vini: il bianco e il rosso. Adesso ci sono tutti quei vini raffinati, la carta dei vini.
Cosa le piace di più del nostro sud?
Conosco poco il sud, ma ne apprezzo molto la cucina. Anzi le cucine.
Mai stato a Positano?
No è la prima volta e le devo dire che sono molto curioso.
Paolo Romano

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