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lunedì 11 giugno 2012

IL LIBRO DELLO SCAFFALE: Fahrenheit 451

LO SCAFFALE DELLA ZANZARA

Fahrenheit 451 di Ray Bradbury

 

Incipit  "Era una gioia appiccare il fuoco.
Era una gioia speciale vedere le cose divorate, vederle annerite, diverse. Con la punta di rame del tubo fra le mani, con quel grosso pitone che sputava il suo cherosene venefico sul mondo, il sangue gli martellava contro le tempie, e le sue mani diventavano le mani di non si sa quale direttore d'orchestra che suonasse tutte le sinfonie fiammeggianti, incendiarie, per far cadere tutti i cenci e le rovine carbonizzate della storia. Col suo elmetto simbolicamente numerato 451 sulla solida testa, con gli occhi tutta una fiamma arancione al pensiero di quanto sarebbe accaduto la prossima volta, l'uomo premette il bottone dell'accensione, e la casa sussultò in una fiammata divorante che prese ad arroventare il cielo vespertino, poi a ingiallirlo e infine ad annerirlo."


Fahrenheit 451 (edito in Italia anche con il titolo Gli anni della fenice) è un romanzo di fantascienza scritto da Ray Bradbury. Nasce come estensione del racconto breve The Fireman, pubblicato nel 1951 sulla rivista Galaxy Science Fiction, e in Italia su Urania Rivista in due puntate (nn. 13 e 14, novembre e dicembre 1953) con il titolo Gli anni del rogo. Venne pubblicato per la prima volta nel 1953 sulla nascente rivista Playboy, sul secondo, terzo e quarto numero.


L'ambientazione è quella di un ipotetico futuro (dopo il 1960) nel quale leggere libri è considerato un reato, per contrastare il quale è stato istituito un apposito corpo di vigili del fuoco impegnato a bruciare ogni tipo di volume. Il titolo del romanzo viene da alcuni riferito alla temperatura di autocombustione della carta (quella a cui brucia spontaneamente secondo le unità di misura imperiali), 451 gradi Fahrenheit appunto, che corrispondono a 232,78 °C.

Trama

Il protagonista, Guy Montag, lavora nel corpo dei vigili del fuoco, i quali hanno il compito di rintracciare chi si è macchiato del "reato di lettura" e di bruciarne i libri. Tutti i cittadini rispettosi della legge devono utilizzare la televisione per istruirsi, informarsi e per vivere serenamente al di fuori di ogni inutile forma di comunicazione. La televisione come elemento ossessivo della società viene utilizzata dal governo per definire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.
Montag, che per anni è stato un vigile del fuoco, un giorno commette un'improvvisa infrazione: decide di leggere un breve trafiletto di un libro che dovrebbe bruciare. In seguito, attirato dalla sua prima fugace lettura, salva alcuni libri e inizia a leggerli di nascosto. La decisione di infrangere le regole gli viene suggerita dalla conoscenza di Clarisse, una ragazza sua vicina di casa, che mostra un modo di vivere strano. Infatti Montag ha notato che i familiari di Clarisse alla sera non guardano la televisione, che non possiedono, ma trascorrono il tempo parlando tra di loro, con un'allegria e una spensieratezza difficili da comprendere e facilmente invidiabili.
La famiglia di Clarisse sembra felice, a differenza di quella di Montag, la cui moglie Mildred (che ha appena tentato il suicidio ingerendo barbiturici) non vuole avere figli. Montag, dopo aver riflettuto a lungo, prende coscienza di non amare né realmente conoscere quella donna, e capisce che nella sua vita c'è qualcosa di profondamente sbagliato. La lettura dei libri che ha preso lo conduce a scoprire un nuovo mondo, ma lo spinge anche verso la rovina. Mildred, dopo aver scoperto l'infrazione del marito e dato l'allarme alla caserma, abbandona Montag, mentre i vigili del fuoco lo costringono a incendiare la sua stessa dimora. Poco dopo Montag, minacciato e provocato dalle parole del suo ex capo Beatty, in preda alla rabbia brucia quest'ultimo con un lanciafiamme e, ferito da un segugio meccanico che poi distruggerà con lo stesso lanciafiamme, fugge dolorante verso la periferia della città.
Montag si ripara poi lungo il fiume, sulle cui rive incontra un gruppo di uomini fuggiti dalla società che, insieme ad altri loro compagni sparsi per tutta la nazione, costituiscono la memoria letteraria dell'umanità, in quanto conoscono a memoria numerosi testi letterari andati ormai perduti. Sulla città viene sganciato un ordigno nucleare e Montag, con i suoi nuovi compagni, si avvia verso di essa per prestare soccorso ai sopravvissuti.


"Ognuno deve lasciarsi qualche cosa dietro quando muore, diceva sempre mio nonn...o: un bimbo o un libro o un quadro o una casa o un muro eretto con le proprie mani o un paio di scarpe cucite da noi. O un giardino piantato col nostro sudore. Qualche cosa insomma che la nostra mano abbia toccato in modo che la nostra anima abbia dove andare quando moriamo, e quando la gente guarderà l'albero o il fiore che abbiamo piantato, noi saremo là. Non ha importanza quello che si fa, diceva mio nonno, purché si cambi qualche cosa da ciò che era prima in qualcos'altro che porti poi la nostra impronta. La differenza tra l'uomo che si limita a tosare un prato e un vero giardiniere sta nel tocco, diceva. Quello che sega il fieno poteva anche non esserci stato, su quel prato; ma il vero giardiniere vi resterà per tutta una vita."

"Capite ora perché i libri sono odiati e temuti? Perché rivelano i pori sulla faccia della vita. La gente comoda vuole soltanto facce di luna piena, di cera, facce senza pori, senza peli, inespressive."
-Ray Bradbury-

 

FONTE: WIKIPEDIA.IT

 

 

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