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giovedì 1 dicembre 2011

LO SCAFFALE DELLA ZANZARA: IL GIORNO IN PIU' di FABIO VOLO

Il giorno in più (romanzo di Fabio Volo)
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
« Il problema non è quanto aspetti, ma chi aspetti. »
Lui sta cercando se stesso, ma trova lei. La incontra su un tram, per caso come succedono certe cose. Lei scivola via alla fermata, ma lui sente che deve fare di tutto per ritrovarla. Allora si trasforma in un investigatore privatissimo e scopre che la sorgente della sua tempesta emotiva e ormonale è partita per New York. Non gli resta che salire su un aereo diretto alla Grande Mela e fare di tutto per incrociare di nuovo quello sguardo.
Il giorno in più è il titolo del quarto libro di Fabio Volo. La storia narrata si svolge quasi interamente a New York, città che viene descritta minuziosamente anche attraverso la continua citazione di ristoranti e bar dove i protagonisti vivono la loro storia d'amore.
Il libro tratta infatti di una storia d'amore raccontata e descritta con lo stile tipico di Fabio Volo: ricco di dialoghi, il libro alterna parti ritmate a lunghe descrizioni di come i personaggi, e l'autore, vedono la vita.



"Sentivo che mi leggeva dentro, e io avrei voluto essere più uomo con lei. Avrei voluto essere quell'abbraccio in cui desiderava perdersi. Protetta e libera di lasciarsi andare, perché tanto c'ero io a prendermi cura di lei, a difenderla dal freddo e dal male."
-- Fabio Volo
dal libro "Il giorno in più"


"E cosa c'è di bello nella coppia scusa?"
"La complicità, il senso di appartenenza. A me, per esempio, piace conoscere una persona a memoria"
"Come ti piace conoscere una persona a memoria? E la routine? La monotonia? Che cos'hanno de bello?"
"No, non parlo di routine o monotonia, ma di sapere a memoria una persona. Non so come spiegartelo, è come quando studi le poesie a scuola, in quel senso intendo a memoria"
"Questa non l'ho capita"
"Ma si dai, come una poesia. Sai come si dice in inglese studiare a memoria? By heart, col cuore. Anche in francese si dice par coeur... ecco, in questo senso intendo. Conoscere una persona a memoria, significa, come quando ripeti una poesia, prendere anche un po' di quel ritmo che le appartiene. Una poesia, come una persona, ha dei tempi suoi. Per cui conoscere una persona a memoria significa sincronizzare i battiti del proprio cuore con i suoi, farsi penetrare dal suo ritmo. Ecco, questo mi piace. Mi piace stare con una persona intimamente perché vuol dire correre il rischio di diventare leggermente diversi da se stessi. Alterarsi un po'. Perché non è essere se stessi che mi affascina in un rapporto a due, ma avere il coraggio di essere anche altro da sé. Che poi è quel te stesso che non conoscerai mai. A me piace amare una persona e conoscerla a memoria come una poesia, perché come una poesia non la si può comprendere mai fino in fondo. Infatti ho capito che amando non conoscerai altro che te stesso. Il massimo che puoi capire dell'altro è il massimo che puoi capire di te stesso. Per questo entrare intimamente in relazione con una persona è importante, perché diventa un viaggio conoscitivo esistenziale".
-- Fabio Volo
dal libro "Il giorno in più"

"A volte le persone sono solo delle porte, dei passaggi. Tu per me, io per te. Anche gli sconosciuti, ogni incontro è una porta."
--Fabio Volo
dal libro "Il giorno in più"

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