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martedì 31 maggio 2011

E DOMANI 1 GIUGNO, TANTI AUGURI A "pal 'e fierro" BRUSCOLOTTI

I 60 anni di Bruscolotti "pal 'e fierro"



di Pino Taormina IL MATTINO.IT
NAPOLI - «È vero, mi sento un po’ vecchio. Fa una strana sensazione pensare di avere 60 anni». L’ex bandiera del Napoli, Giuseppe Bruscolotti festeggia domani il suo compleanno.
Il terzino di ferro (o meglio, pal ’e fierro) che ha conquistato il cuore dei tifosi azzurri, arrivò a Napoli che aveva 21 anni e andò via nel 1988, quando decise di ritirarsi dopo 511 partite tra campionato e coppe, 387 gare tutte in serie A.

Ferlaino l’ha inserita nella sua squadra ideale?

«È un bel regalo di compleanno, anche perché il rapporto con l’ingegnere non è stato mai buonissimo, pur se sempre molto leale. Io ero il portavoce dello spogliatoio, lui il presidente: spesso eravamo in disaccordo».

Una vita con la maglia azzurra.

«Ho ben vivo in mente il primo giorno, nel luglio del 1972, quando sono salito sul pullman e ho visto Vavassori, Improta e Cané. Giocai subito da titolare. Chiappella, l’allenatore, mi faceva marcare i più forti: una domenica Riva, l’altra Chinaglia. Sempre pronto, nessun problema. Un incosciente. Avrei affrontato chiunque».

Sempre stato marcatore?

«Sì, fin da piccolo. Le prime scarpe coi tacchetti le ho avute a sei anni. Sono cresciuto sui campi della Sassanese, la squadra del mio paese, nel salernitano. Giocavo in difesa. Sempre con la maglia numero 2».

A proposito, le è dispiaciuto che il Napoli non abbia ritirato la sua maglia?

«Non tantissimo, io non credo a iniziative di questo genere: per me non è questo un dramma»

Il discorso delle bandiere.

«Io resto orgoglioso di aver giocato 511 partite con la maglia del Napoli. A giudicare dalle parole d’affetto e di stima che la gente ancora mi dedica, significa che le persone e i tifosi nelle bandiere credono ancora».

Tra l’altro, lei ha rischiato di essere la bandiera della Roma.

«Quando ero al Sorrento, il mio allenatore Nick D’Alessio mi disse che mi volevano i giallorossi. La Roma esitò, poi arrivò il Napoli».

E lei scelse la maglia azzurra.

«Io non scelsi nulla. A quel tempo la volontà dei giocatori contava zero, facevano tutto le società e il Napoli offrì di più».

Nel frattempo era diventato il capitano del Napoli.

«Andò via Juliano nel ’78 e io ne raccolsi l’eredità. Lasciai la fascia solo per darla a Maradona, nel 1985. Una delle mie decisioni migliori».

Nel Napoli perse un menisco e rischiò due volte la vita.

«Un’epatite virale mi bloccò per dodici domeniche e ancora malato giocai contro la Sampdoria. Poi ebbi una commozione celebrale dopo uno scontro con Filardi, un giovane compagno di squadra: quella volta Maradona mi fu vicino tutta la notte».

In 17 anni ha vinto un solo scudetto.

«Un po’ poco, vero? Eppure ho giocato in squadre forti come quelle di Vinicio e Marchesi, gli allenatori che con Pesaola ho più amato».

Com’è il suo bilancio?

«Avrei preferito vincere qualcosa in più. Ci sono tre episodi che mi pesano ancora: lo scudetto perso contro la Juve per il gol di Altafini, l’eliminazione in Coppa delle Coppe contro l’Anderlecht, battuto all’andata con un mio gol, e la sconfitta in casa contro il Perugia per un’autorete di Ferrario».

E la Nazionale?

«Argomento doloroso: Valcareggi e Bearzot mi hanno sempre ignorato. Con Bearzot litigai quando ero in ritiro con l’under 23: giocavano tutti tranne io, che ero titolare nel Napoli. Non mi chiamò più».

Da grande che vorrebbe fare?

«Sogno un incarico nel Napoli. Sono uno dei pochi capitani-bandiera del calcio a essere stato dimenticato dal club. Prima da Ferlaino e poi da De Laurentiis. Eppure ho solo 60 anni...».






Giuseppe Bruscolotti
Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Giuseppe Bruscolotti (Sassano, 1 giugno 1951) è un ex calciatore italiano, difensore degli anni settanta e ottanta.
Carriera

Difensore terzino arcigno dal fisico possente (da qua nasceva il soprannome "Palo e fierro" palo di ferro) Giuseppe Bruscolotti era il classico marcatore che "annullava" l'avversario per tutti i 90 minuti, ricorrendo a volte anche a interventi di una certa entità. Esordì in Serie A il 24 settembre 1972 (Napoli - Ternana 1-0) e giocò in maglia azzurra fino al 1988.
Nato a SASSANO nel Vallo Di DIANO,cresciuto nella POLLESE,Si mise in luce giovanissimo con la maglia delSorrento in Serie B, per poi passare subito, nel 1972, al Napoli, squadra con la quale ha disputato 511 partite, ottenendo il primato assoluto di presenze in maglia azzurra. È stato capitano degli azzurri per lungo tempo, prima di cedere la fascia a Diego Maradona cui era anche legato da una grande amicizia.
Con la maglia del Napoli Bruscolotti ha vinto due Coppe Italia, uno scudetto ed una Coppa di Lega Italo-Inglese.
Fu appunto soprannominato dai tifosi Palo 'e fierro (palo di ferro) sottolinenadone il fisico massiccio e la forza fisica e per il fatto che era raro vederlo cadere a terra nei contrasti con gli attaccanti avversari e questo dava la sensazione che gli avversari "sbattessero" contro un palo, di ferro appunto.
Fra i pochi gol segnati da Bruscolotti resta famoso quello segnato al San Paolo all'Anderlecht nella semifinale di andata della Coppa delle Coppe del 1977, purtroppo non sufficiente per accedere alla finalissima; un altro goal "pesante" fu segnato da Bruscolotti nella gara di ritorno della vittoriosa finale di Coppa di Lega Italo-Inglese vinta dal Napoli nel 1976. Detiene tuttora il record di presenze in serie A con la maglia del Napoli, avendo collezionato ben 387 presenze.
Nel 1985, forte della grande amicizia e della causa sociale-giovanile napoletana, ha fondato insieme a Diego Armando Maradona la "Scuola Calcio Maradona-Bruscolotti" sita a Massa di Somma (Na). Successivamente è poi diventata solo "Scuola Calcio Bruscolotti". Tantissimi i ragazzini tolti dalle cattive tentazioni della strada e tanti i giovani lanciati verso il calcio professionistico. Oggi impegnato nel sociale gestisce sempre una scuola calcio che porta sempre il suo nome e sono tante le attività che lo vedono coinvolto a sostenere la causa della legalità giovanile.
Vive a Posillipo, dove possiede un ristorante intitolato alla data del primo scudetto del Napoli, 10 maggio 87', inoltre gestisce un punto SNAI a Fuorigrotta.

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