L'Unione avvocati del mandamento di Sant'Anastasia (Napoli), scende in campo contro il caro-assicurazioni, chiedendo la modifica del decreto legislativo 209/05, ed una nuova legge "più equa" per le regioni del sud. Nel frattempo è partita una doppia raccolta firme: una effettuata dagli agenti assicurativi, "stanchi della situazione", e l'altra dal circolo di Futuro e libertà locale, i cui esponenti domenica saranno in piazza per chiedere al Parlamento una proposta di legge. Stessa proposta che avanza l'Uamsa nella lettera inviata al Ministero dello Sviluppo economico, all'Isvap (istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), ed alle segreterie nazionali di Pdl, Pd, Udc ed Idv, sottolineando che, nonostante l'obbligo di non effettuare disdette dei contratti Rca, molte compagnie assicuratrici hanno chiuso alcune agenzie, imponendo, a quelle che ancora restano, il divieto assoluto di nuove acquisizioni, "costringendo di fatto i cittadini ad accettare determinate condizioni, oppure circolare senza assicurazione".
I legali del mandamento anastasiano, quindi, chiedono all'Isvap il monitoraggio delle agenzie esistenti, obbligandole ad assumere contratti con tariffe accessibili; al Ministero di apportare modifiche al decreto legislativo 209/05, ed ai parlamentari campani, calabresi e pugliesi, di farsi promotori di una "nuova legge più equa per i loro elettori, a prescindere dal loro colore politico". "Non è più giustificabile - hanno concluso gli avvocati - che un automobilista della Campania, Calabria o Puglia, che non ha mai provocato un incidente in vita sua, paghi un premio il cui ammontare è quattro volte superiore ad altre regioni ritenute virtuose, e per ironia della sorte su questo premio venga quadruplicato il contributo per il servizio sanitario e per il fondo vittime della strada".
metropolisweb.it
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