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domenica 28 novembre 2010

QUANDO GANDHI PREDICAVA CALCIO"PERCHE' IL PALLONE EMANA NOBILTA'"

(Gandhi è il sesto da sin in Alto)


“Giocare a Calcio un ora al giorno è meglio che affrontare un'ora di meditazione..” A sostenere questa tesi non è stato Diego Armando Maradona o Roberto Baggio, ma il Mahatama Gandhi, che fu tra i primi ad intuire la grande forza comunicativa del Calcio e ad utilizzarlo nella sua battaglia contro la segregazione razziale. Gandhi fondò addirittura tre club, tutti con lo stesso nome, ma in città diverse (DURBAN, PRETORIA E JOHANNESBURG) :PASSIVE RESISTERS SOCCER CLUB. I giocatori erano neri o Hindu. Gandhi li reclutava personalmente e attraverso il calcio avveniva la loro educazione politica. Il Satyagra (la forza della verità) era la base del pensiero gandhiano: la resistenza contro l'oppressore attraverso comportamenti non violenti. Gandhi organizzò alcune partite per raccogliere fondi da destinare alla lotta politica. Nel 1910 fu il promotore di un derby: i Passive Resisters Soccer Club di JOHANNESBURG contro i loro omologhi di Pretoria. Lo scopo fu quello di calamitare l' attenzione contro l' ingiustizia di alcune leggi che segregavano gli indiani. Ma per Gandhi il calcio non significava solo politica, fu affascinato dalla sua essenza “il Calcio è uno sport che emana nobiltà – sosteneva – E' una disciplina che esalta il senso del gruppo ed è un attività che permette di raggiungere la pace spirituale”. E fu lo stesso Gandhi a sostenere nel 1903 la nascita dell' associazione di calcio Hindu e fu l'ispirazione della fondazione di una federazione multirazziale. Fu anche il promotore della costruzione di un campo di calcio a Inanda, una township a 25 km da Durban, oggi una delle periferie più popolate e turbolente. Quel campo esiste ancora ed una delle pochi centri di aggregamento della città.



(SPORTWEE -FIFA MAGAZINE )

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