
RAGNANO (31 ottobre) - Viola i sigilli, riapre la pizzeria che è sotto sequestro. Un 38enne artigiano del panuozzo, il tipico pane cotto di Gragnano, ha sfidato la legge: siamo rimasti senza lavoro. E così sono scattate le manette. Ma il suo caso ha fatto risalire la tensione sui Lattari, dove è in atto una vera e propria rivolta del panuozzo: trenta i locali chiusi perché costruiti in zona a rischio e insanabili secondo le norme urbanistiche.
E tutti si sono dichiarati pronti, in nome dell’arte del panuozzo, a seguire l’esempio del collega. Ieri mattina i carabinieri del nucleo operativo della compagnia di castellammare di Stabia hanno notificato a G.D. l’ordinanza di custodia cautelare emessa dai giudici della Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Si tratta del titolare di una delle numerose attività ristorative situate nella zona rossa (a forte rischio idrogeologico) di Sigliano e, quindi, lungo la provinciale 366 agerolina.
Il 38enne, incensurato, ha beneficiato degli arresti domiciliari. La notizia ha subito fatto il giro del paese. E in molti adesso si dichiarano pronti a seguire le orme dell’imprenditore arrestato, alzando le saracinesche delle pizzerie fuorilegge, incuranti dei provvedimenti di sequestro notificati da carabinieri e Asl negli ultimi due mesi. «A questo punto ci faremo arrestare tutti – affermano i fautori della protesta -. Non molleremo questa battaglia e, se sarà necessario, resteremo aperti per fame, anche a costo di violare la legge e finire in galera». Il clima a Gragnano resta dunque rovente, con i titolari delle pizzerie chiuse che fanno fronte comune per difendere le loro attività.
Sono circa 200 intanto le persone, tra dipendenti dei ristoranti e indotto, rimaste senza lavoro. Una conseguenza inevitabile dei controlli incrociati di carabinieri e Asl che hanno portato, negli ultimi due mesi, alla chiusura di 20 attività sprovviste di agibilità edilizia. Un dato sicuramente allarmante, che ha spinto i ristoratori in rivolta ad annunciare altre clamorose forme di protesta, come il blocco di via Vittorio Veneto previsto durante la prossima conferenza di servizi in programma giovedì 4 novembre al Comune.
«Abbiamo chiesto al sindaco di fare qualcosa – continuano -, ma non abbiamo avuto alcuna risposta. Innanzitutto aspettiamo l’esito della riperimetrazione della zona rossa ma, in particolare, vogliamo che chi può sanare il proprio abuso sia messo nelle condizioni di farlo quanto prima possibile».
Qualcosa in realtà dovrebbe muoversi la prossima settimana, con la conferenza dei servizi convocata dal sindaco Annarita Patriarca. Sul tavolo ci sarà la discussione del nuovo studio morfologico che punta alla riperimetrazione del vincolo paesaggistico. Ma, soprattutto, si valuterà la modifica dell’articolo 32 bis del regolamento comunale edilizio, al fine di dare il via libera al cambio di destinazione d’uso dei locali. In poche parole, i ristoratori in possesso di certificato di abitabilità e in grado di provare la sanabilità dell’abuso edilizio, potrebbero beneficiare di questo provvedimento.
L’obiettivo è trasformare la destinazione d’uso degli edifici che, da abitativi, diventerebbero commerciali. Ma non sono queste le uniche soluzioni possibili. Tra le ipotesi al vaglio di politici e funzionari comunali c’è anche la delocalizzazione delle pizzerie, così come suggerito in settimana dallo storico gragnanese Giuseppe Di Massa, in aree non a rischio idrogeologico. Intanto, i controlli delle forze dell’ordine non si fermano. La situazione resta critica e il numero dei locali da chiudere sembra ancora destinato a crescere.
Secondo un’ultima indagine effettuata negli uffici del Comune infatti, sarebbero almeno altre 10 le pizzerie e panozzerie a rischio sul territorio comunale. Si tratta di edifici situati indistintamente al centro e nelle periferie di Gragnano che nei prossimi giorni verranno passati al setaccio.
Francesco Fusco (Il Mattino)
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