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martedì 29 giugno 2010

MOSTRA DELLA "CACCA": QUANDO ALEMANNO DISSE DI NO



Tutti la fanno, ma perché vergognarsene allora? Viene da chiedersi tirando in ballo “La cacca, storia natrale dell’innominabile. Una divertente esposizione alla scoperta dell’utilità della cacca”. La bizzarra esposizione si sarebbe dovuta inaugurare sabato 28 novembre al Bioparco, ma “La mostra è stata rinviata sine die per ragioni di sicurezza”, ha dichiarato il direttore dell’ex zoo di Roma Tullio Scotti.

Pare ci sia dietro la salvaguardia dell’immagine della città e forse qualche tabù sociale, non evidenziato a Londra, dove aveva debuttato seguendo il concetti del tipo “dimmi cosa mangi e ti dirò come la fai” e… viceversa! L’inizio pure era divertente: all’ingresso doveva essere posizionato un sentiero “minato” con ciuffi d’erba e cacche (ovviamente finte), che il visitatore doveva attraversare facendo attenzione a non calpestarle. Saltando da una postazione della Cacca-machine, dove prelevare cibi diversi (modelli in plastica), infilarli nella macchina per produrre “cacca” ed energia (si accendeva una lampadina!) azionando una manovella, si arrivava all’odore, al suo colore, uso etc…

Insomma, partendo dal primo impatto che generalmente si ha con la cacca, ossia dal fastidio per doverla evitare mentre si cammina in un prato o su un marciapiede, il tour seguiva pari pari il libro “La cacca, storia naturale dell’innominabile”, scritto dal zoologo Nicola Davies e pubblicato da Editoriale Scienza (già vincitore del Premio Andersen per la divulgazione scientifica nel 2005 e del Premio Legambiente per la divulgazione scientifica nel 2006), strizzando l’occhio anche al testo di “Via del Campo” di Fabrizio De Andrè: “Dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fior…”, era la frase ricordata sulla locandina della mostra, dove trionfava l’immagine di un elefante e delle sue feci, deposte accanto ad un girasole! Che dire? La vostra sicuramente…

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