Sono una realtà in continua espansione gli eco-profughi. Persone che a causa dei cambiamenti climatici sono costretti ad abbandonare la terra natia e migrare in cerca di condizioni di vita migliori. Nell'ambito della manifestazione Terrafutura Legambiente traccia un bilancio allarmante di questa nuova sciagura che sta colpendo le popolazioni mondiali. «Il sorpasso sui profughi di guerra è avvenuto – dice il professore Gubbiotti – gli esuli ambientali sono oltre 20 milioni, cinque volte superiori a quelli dovuti a conflitti», questi i dati del 2008. Le previsioni parlano di 250 milioni di esuli nel 2050, uno ogni 45 abiatnti del pianeta. Le cause che stanno intensificando il problema sono la crescente desertificazione, da cui non si sottrae l'Italia dove rischia il 27% del territorio, e altre calamità naturali che stanno sconvolgendo la vita delle popolazioni dei Paesi in via di sviluppo. Il diritto internazionale al momento non tutela questa categoria di esuli, infatti, l'ecoprofugo non è riconosciuto né nella Convenzione di Ginevra né nel Protocollo supplemetare, l'appello di Legambiente è chiaro «La soluzione del problema dei nuovi migranti passa necessariamente per il loro riconoscimento e del diritto a godere di protezione internazionale».
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