
El Aaiun non è una ridente cittadina del Marocco come vogliono farci credere ma è una roccaforte d'integralisti che per il solo scopo di difendere l'ottusità dei loro preconcetti commettono crimini contro la popolazione. E la popolazione non sono ribelli armati ma anziani, donne e bambini. Crimini atroci sui quali presto(si spera) la comunità internazionale sarà chiamata ad intervenire.Ed è per questo che il gemellaggio di Sorrento con El Aaiun si puo' definire con un solo termine: VERGOGNOSO. E' prassi istituire gemellaggi istituzionali con città delle quali si condividono le idee,la storia con le quali s'intendono allacciare futuri rapporti commerciali o di scambi culturali, ma sul perchè di quest' alleanza tra la città del Tasso con quella marocchina non riesco a darmi una risposta, e forse una risposta non l'h

Ecco il comunicato (inviatomi da Mimmo) del Coordinatore regionale pro saharawi Sandro Volpe
Alcuni giorni or sono 100 famiglie saharawi delle zone occupate della città di El Aaiun (la
capitale del Sahara Occidentale) hanno abbandonato le loro abitazioni e si sono
accampate con tende nel deserto che si trova a circa 20 chilometri dalla città.
Hanno deciso di attuare questa estrema forma di protesta perchè non vogliono più vivere
sotto le costanti, brutali azioni perpetrate a danno dei saharawi da parte della polizia
marocchina, azioni di assurda violenza per un mondo civile che si perpetuano ormai da
un lunghissimo periodo ai danni di chi chiede solo il rispetto delle tante risoluzioni ONU.
Queste 100 famiglie sono circondate dai militari dell’ esercito reale marocchino in assetto
di guerra, la situazione si è fatta insopportabile e ben sapendo sin dall’inizio a cosa
andavano incontro queste persone stanno disperatamente cercando di attirare l’attenzione
della opinione pubblica internazionale sulla ridicola lungaggine della vicenda del Sahara
Occidentale e della mancata autodeterminazione.
Hanno già una grande difficoltà a reperire cibo , acqua e medicine ma sono decisi ad
andare avanti nella denuncia di un Piano di Pace ONU mai realizzato in trenta e dalla
impunità di cui ancora oggi gode il regno del Marocco.
A queste famiglie va tutta la nostra stima ed il nostro sostegno e, considerando il
precipitare della situazione, chiediamo alla Regione Toscana, alle Provincie , ai Comuni,
alle Associazioni di inviare loro rappresentanti a El Aaiun per dare coraggio e portare
sostegno concreto a questa disperata ricerca di pace.
23.10.2010
Sandro Volpe
Coordinatore regionale pro saharawi
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