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giovedì 2 settembre 2010

CAPRI: SOTTO INCHIESTA IL SINDACO, AUTORIZZAVA LO SCARICO DI ACQUE NERE IN MARE


Dopo il blitz che ha portato al sequestro del depuratore dell'isola, si scopre che anche alcuni alberghi sversano liquami in mare. Sotto accusa una delibera comunale che avrebbe permesso alla società che gestisce l'impianto di trattare solo il 20% delle acque nere.

Capri, anche gli alberghi sversano liquami in mare. Invece di dotarsi di vasche di raccolta e di affidarsi a ditte autorizzate diversi hotel hanno allacciato abusivamente le proprie condotte fognarie al depuratore di Occhio Marino, sotto sequestro da martedì. Scaricando così le acque nere direttamente in mare. È quanto emerge dai controlli dei pm affidati ai carabinieri del Noe impegnati nelle indagini sull’assenza di un trattamento adeguato per i liquami dell’isola. Numerosi proprietari di alberghi hanno preferito abbattere i costi realizzando condotte illegali piuttosto che trasportare i rifiuti sulla terraferma, in discariche autorizzate.

Si allarga dunque l’inchiesta condotta dal procuratore aggiunto Aldo De Chiara e dal pm Federico Bisceglia. Indagati il sindaco di Capri, Ciro Lembo, accusato di aver emesso le ordinanze con le quali invitava la Gori a smaltire in mare i liquami, e l’amministratore della stessa società, Giovanni Marati. La Gori ha presentato alla procura istanza di dissequestro. E precisato che l’impianto riesce a trattare non il 20 ma il 50 per cento dei reflui del Comune e che, entro novembre, data in cui verrà completata la fase di avviamento, si arriverà alla resa ottimale.

RepubblicaNapoli.it

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