I Patriots del New England battuti nel finale.
I newyorkesi si aggiudicano il loro quarto trofeo per 21 a 17 grazie ad un touchdown di Amahd Bradshaw nei minuti finali che ha ribaltato la situazione.
NEW YORK - The Miracle, parte seconda. Nella notte tv di Madonna e Clit Eastwood, il miracolo dei Giants di New York che strapazzano (21-17) i supercampioni dei Patriots si ripete quattro anni dopo la vittoria contro i soliti bostoniani, propiziata proprio da quell'azione di Eli Manning entrata negli annali come The Miracle. La Grande Mela batte quegli snobboni di Boston per 4 SuperBowl a tre. E con due SuperCoppe sulle spalle Eli Manning diventa il primo quarterback dell'Empire State a segnare questo record. Il quarterback qui è più di un eroe. Tecnicamente sarebbe un nostro centrocampista ma l'importanza e il mito che qui riveste ne fanno un improbabile misto tra numero 10 e 11: un centrocampunta. New York dunque è in festa e l'America sotto schock. Sconfitti i Patriots di Tom Brady: uno dei più grandi quarterback di tutti i tempi. Aveva ragione il sindaco Mike Bloomberg: ha portato fortuna, come quattro anni fa, "rinominare" nel mito di Manning il Brady's Pub nel ricchissimo Upper East Side. Che spettacolo. I 60 minuti da regolamento si sono ovviamente distesi nelle solite 2 ore e mezzo di partita grazie al meccanismo dei time out e dell'orologio che si ferma tra un'azione e l'altra. Che sarà anche una regola messa nera su bianco, ma sembra tanto concepita per trasformare il football americano in quello che è diventato: lo sport più seguito in tv, con gli spot che colmano i "vuoti" con le pubblicità che in quest'ultimo SuperBowl costavano fino a 4 milioni per 30 secondi.
repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento