BUENOS AIRES -
Il 22 giugno 1986 nello stadio Azteca di Città del Messico l'Argentina e l'Inghilterra disputavano i quarti di finale dei Mondiali. Al sesto minuto del secondo tempo Maradona intercettò con un pugno un cross del compagno di squadra Valdano nell'area di rigore inglese. Fece gol. L'arbitro non si accorse di nulla e convalidò la rete della "Mano de Dios" malgrado le proteste degli inglesi. Pochi minuti dopo il Pibe mise a segno quello che è considerato il gol più bello di tutti tempi: in fuga dalla sinistra, da centrocampo travolse in dribbling sei avversari e poi il portiere. L'Argentina si aggiudicò la partita per 2-1 e poi vinse il Mondiale.
"La verità - ha detto Maradona - è che non mi sono mai pentito di avere segnato quel gol con la mano, ed ho fatto una cosa simile quando giocavo a Napoli contro l'Udinese. Anche Zico che allora giocava con i bianconeri mi ha chiesto se non mi sembrasse un gesto cattivo, ed io ho risposto per nulla". L'ex calciatore ha confessato la sua intenzione di segnare di mano, perché il portiere inglese Peter Shilton era alto 1,85 metri e lui soltanto 1,66: "Di testa non ce l'avrei mai fatta".
Nel ricordare quel giorno Maradona ha sottolineato anche l'aspetto politico di quell'incontro:la guerra tra Argentina e Inghilterra per il controllo delle Isole Falkland nel 1982. Un conflitto tra una grande potenza e un paese del terzo mondo che quattro anni dopo accese la rivalità tra le due squadre in campo. Ai compagni di squadra freddi dopo il gol, Maradona rispose: "Chi ruba ad un ladrone ha cent'anni di perdono".
REPUBBLICA.IT
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