Mojito
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L'origine della bevanda è cubana e sarebbe dovuta ad Angelo Martínez, un famoso barman che gestiva il bar "La Bodeguita del Medio" a L'Avana. Si racconta che costui amasse tanto il suo lavoro da mescolare i cocktail fino a stancarsi..
Esistono diverse teorie riguardo l'incerta origine del termine "Mojito". Secondo alcuni esso sarebbe legato al "mojo", un condimento tipico della cucina cubana a base di aglio e agrumi, usato per marinare. Un'altra teoria lo lega alla traduzione della parola spagnola mojadito, che significa "umido". Un'ultima ipotesi, considerata comunque la meno attendibile, fa risalire l'etimologia della parola al termine vudù mojo, che significa "incantesimo".

Bisogna tener presente che un Mojito servito in inverno potrebbe presentarsi amaro a causa della menta non ancora matura. Per questo è preferibile consumarlo in estate, nei mesi in cui la menta è più matura e meno aspra.
Una piccola variante consiste nel mescolare due tipi di rum, il primo chiaro invecchiato da uno a tre anni ed il secondo ambrato invecchiato fino sette anni. Ha un gusto ancor più deciso, ma il tasso alcolico è lo stesso del Mojito normale, dato che un rum più invecchiato diventa solo più morbido, e non più forte.
Preparazione
Ricetta originale
Ricetta europea
Curiosità
La leggenda racconta [2] che il primo mix di menta e alcool sia stato utilizzato dai pirati dei Caraibi. Costretti a stare per mesi sulle navi, soffrivano spesso di dolori addominali.
"El Drake" (o Draque) in onore del famoso corsaro era una miscela di tafia (primitivo distillato di canna) limone o lime ed Hierba Buena ovvero una menta particolare con gambo relativamente grosso e succoso, donato secondo la leggenda dalla Vergine Maria perché considerata rimedio ad alcuni malanni.
Il Mojito era uno dei cocktail preferiti da Ernest Hemingway, insieme al Daiquiri ("Mi mojito en La Bodeguita, mi daiquiri en El Floridita").
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