
Sorrento – Mare nostrum, mare inquinatum. Così si potrebbe sintetizzare la condizione del mare che lambisce la costa alta della Penisola Sorrentina. Dopo l’allarme lanciato dal Wwf sulle condizione del regno del dio Poseidone è toccato constatare come, a dispetto della bandiera blu, le acque siano effettivamente inquinate.
Frequentatore assiduo della Pignatella da ormai tempo immemore lo scrivente per l’ennesima volta dall’inizio dei suoi bagnetti pomeridiani si è imbattuto in tante cose che galleggiavano sul mare. Si va dalla busta di plastica che, inspiegabilmente, è volata in mare a causa della distrazione dei bagnanti a pezzi di plastica di ogni genere per finire l’elenco con la schiuma e le alghe che galleggiano sulle acque.
Parafrasando l’illustre giornalista Lubrano mi chiedo è possibile che con la bandiera blu il mare continui a dare lustro del peggio di se?
È vero che la “politica” dei depuratori non esiste o funziona male, ma se la nostra importante costiera è un luogo turistico si dovrà pur difendere una delle cose che permette a tante persone di lavorare per sei - otto mesi all’anno.
Il mare da solo non può sopperire alle mancanze dell’uomo.
Se la Res Pubblica appartiene ai cittadini e la costituzione contempla il principio di sussidiarietà, con cui si sancisce che l’ente locale più vicino deve cercare di risolvere i problemi dei cittadini, credo che le autonomie locali debbano quanto prima farsi carico della soluzione delle preoccupazioni marine prima di doverne affrontare un dilemma di proporzioni più grandi. Perché se la crisi economica colpisce duro tutto il mondo, il settore del turismo non ne è esente.
Una politica che tuteli il mare, tuteli il bagnante e garantisca così anche un rilancio del settore turistico sarebbe fondamentale per la vita economica della Penisola.
JOSE' ASTARITA
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