domenica 25 marzo 2012

piano di sorrento, BOX AUTO al posto dell' AGRUMETO

L'ex agrumeto di Achille Lauro
rischia di diventare un garage

 Area vastissima, vi sorgeranno oltre 50 box interrati Esposto in procura del Wwf: sul fondo opere illegittime.

 

NAPOLI - A Piano di Sorrento lo conoscono tutti come il fondo Lauro, nonostante siano trascorsi ormai 13 anni da quando non appartiene più agli ultimi eredi di “don Achille”. Quel terreno rischia ora di diventare un parcheggio interrato, l’ennesimo, dopo avere subito già ogni tipo di affronto e di oltraggio.
 
L’epoca di Lauro - Storia amarissima, ma emblematica di ciò che sta accadendo in costiera sorrentina, quella del vasto agrumeto, al quale si accede da via Legittimo. Un fondo che era fitto di aranci,limoni mandarini quando dal Comandante passò ad Angelina,la prima moglie, e da lei – nel 1967 - a Gioacchino, il figlio dell’ex sindaco di Napoli. Gli ultimi Lauro proprietari di quel polmone di verde sono stati i nipoti di don Achille, i figli di Gioacchino, scomparso prematuramente nel 1970: Achille, Achille Eugenio, Fabrizio, Giampiero. Nel 1999 l’area passa a Nicola Giglio, albergatore della costiera. Nel 2003 parte del terreno è intestato poi a Serenissima, una società napoletana a responsabilità limitata che si occupa di catering ed è amministrata da Elvira Russo e da Massimo Cortucci.
 
Le denunce del Wwf - Nel 2006, quando l’agrumeto è acquistato da Lap immobiliare, sono già depositati in Procura i primi esposti del Wwf, che segnala il taglio di moltissimi alberi e la realizzazione di manufatti abusivi. Sede legale a Poggiomarino, diecimila euro di capitale sociale, l’impresa ha la disponibilità di terreni e proprietà immobiliari un po’ in tutta la Campania: palazzine in costruzione a Telese Terme, frutteti a Boscoreale, suoli agricoli a Terzigno, immobili ad Agropoli, Castellabate, Nocera Inferiore. Oltre, naturalmente, all’appezzamento che apparteneva alla famiglia Lauro.

 
Lap immobiliare - Amministratore unico di Lap Immobiliare è il quarantaseienne Antonio Cirillo. Soci, si apprende dalla visura camerale, due fiduciarie: Sirefid spa e Servizio Italia spa. Uno strumento, quello di dare mandato alle fiduciarie, che consente agli intestatari delle quote di mantenere l’anonimato. Il 14 marzo 2011 Lap immobiliare, tramite l’amministratore e legale rappresentante Cirillo, presenta dunque istanza al Comune di Piano di Sorrento di realizzare 56 box interrati sul fondo agricolo di via Legittimo. Area, nel frattempo, frazionata in due particelle, su richiesta dei proprietari:una in cui insistono le opere abusive; l’altra, libera da manufatti illegittimi, destinata appunto al parcheggio. Il sindaco di Piano, Giovanni Ruggiero, e la sua giunta, con delibera numero 7 del 17 gennaio 2012, accolgono la richiesta avanzata da Lap.Non solo: piuttosto che imporre ai privati di ripiantare gli alberi, una volta terminato lo scavo, come prevede la legge sui parcheggi interrati, invero spesso disattesa su tale punto, si accordano per la realizzazione di un’area mercatale che sarà utilizzata dall’amministrazione un paio di volte a settimana. Il trionfo del cemento, insomma.
Nel Comune della costiera, però, scattano le proteste, si attiva la mobilitazione a difesa del territorio, alcuni consiglieri di opposizione - in particolare Anna Iaccarino – vanno a riguardarsi le carte e sottolineano quelle che ritengono essere palesi illegittimità nella procedura adottata dall’amministrazione comunale. Claudio D’Esposito, del Wwf della costiera, presenta a sua volta una denuncia alla Procura della Repubblica di Napoli, sia in relazione alla lottizzazione abusiva realizzata in passato, sia in merito alla vicenda dei box che stanno a cuor alla Lap immobiliare. Gli imprenditori D’Ammora Società, quest’ultima, appura infine il Corriere del Mezzogiorno, riconducibile al gruppo D’Ammora. Imprenditori molto noti a Terzigno, dove gestiscono anche un albergo ed una sala per ricevimenti. Catello, il veterano, ha sposato la sorella di Carmine Alfieri, che fu il boss incontrastato della Nuova Famiglia nella seconda metà degli anni ottanta. L’imprenditore fu arrestato nel 1993, nell’ambito dell’inchiesta Maglio, e gli furono sequestrati beni e capitali. Processato per associazione camorristica, è stato prosciolto ed è rientrato in possesso dei suoi averi. Oggi – racconta chi lo conosce - continua a gestire con polso fermo le imprese e gli affari di famiglia, insieme ai figli Leopoldo ed Antonio. Compreso, naturalmente, l’investimento nel parcheggio interrato che vorrebbe realizzare nell’agrumeto di Piano di Sorrento.
 
Addio alberi - Dove, peraltro, il cemento insidia anche molte altre aree verdi.“Addirittura”, denuncia il Wwf, “l’amministrazione ha deliberato di realizzate in una porzione di fondo agricolo un’isola ecologica, attingendo ad un finanziamento di 236.480 euro. Saranno tagliati molti alberi. Ai proprietari dell’area, in cambio della mancata opposizione all’esproprio di 730 metri quadrati, si regala il cambio della destinazione d’uso della parte che rimane in loro possesso, pari a 10.000 metri quadrati. Diventa zona G, dove si possono realizzare attrezzature sportive e similari anche da parte del privato”.
 
Altro caso nell’agrumeto in via San Liborio. Proprietario è il fratello di un consigliere comunale di maggioranza,Mario Russo, che ha chiesto di costruire 16 box interrati. L’amministrazione a gennaio ha detto sì. L’opposizione denuncia che quell’autorizzazione è illegittima, essendo state tra l’altro realizzate opere abusive proprio nella particella di terreno che il proprietario vuole destinare a parcheggio interrato. Quando è stata approvata la delibera di giunta che dà il via libera ai box, infatti, su quella stessa area per cui il privato chiedeva il permesso a costruire c’era una pratica di condono in corso.

 http://corrieredelmezzogiorno.corriere.it


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