venerdì 3 settembre 2010

ASPETTANDO LA RIVOLTA DEI GIOVANI di CURZIO MALTESE



Ma perché questi ragazzi non si ribellano? A chi serve andare avanti così? Il lavoro, quando c'è , fa schifo, è precario e sottopagato. Ma sempre più spesso non c'è. Gli hanno raccontato che con la flessibilità non vi sarebbe stata disoccupazione e se la sono bevuta, incredibilmente, hanno condiviso il finto liberismo dei padroni e sono diventati schiavi. Il risultato è che un giovane su tre è disoccupato. Comunque anche i fortunati, si fa per dire, con lo stipendio non riescono a mantenersi e devono pescare dalla borsa di mammà, come cantava Carosone. Ora si berranno forse la favola che la colpa di tutto è dei lavoratori più anziani, dei loro diritti acquisiti. Ma qui diritti le generazioni se li sono conquistati al prezzo di lotte durissime, mica abboccando alle balle dei presidenti di Confindustria o dei miliardari prestati alla politica. L' Italia è un paese di Vecchi che odiano i giovani e le donne votano per una classe dirigente di uomini vecchi e quindi il cerchio si chiude. Il progressivo rimbecillimento della nazione si compie senza conflitti generazionali. Non esiste un paese europeo dove il governo possa tagliare fondi all'istruzione senza provocare rivolte di piazza. I giovani europei sanno benissimo che l'unica speranza di avere un futuro nel mondo globalizzato consiste nel ricevere una buona informazione in scuole e università di eccellenza. Ora da noi le scuole pubbliche non hanno i soldi per la carta nei cessi e le università se la battono nelle classifiche internazionali con l'Africa. Ebbene il governo demolisce quel poco che rimane e gli studenti stanno zitti e buoni. Ad aspettare che cosa? Un lavoretto per l'estate e un altro per l'autunno? A prendersela con gli immigrati? In Italia non esiste sostegno ai giovani disoccupati, non esiste una politica delle case per le nuove coppie. Tutto è delegato a mamma e papà. Vi sta bene? Si fa davvero fatica a capirvi. Insomma ragazzi svegliatevi, non fidatevi di delegare a qualche furbastro la protesta, scendete in piazza, fate qualcosa, arrangiatevi. Oppure smettetela di arrangiarvi. Che cosa avete da perdere?

CURZIO MALTESE (rubrica CONTROMANO de IL VENERDI' DI REPUBBLICA)

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