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domenica 10 luglio 2011

Jovanotti in concerto al Valle occupato «perché la cultura resti un bene comune»


Al 26simo giorno di protesta, il cantante sostiene l'autogestione di attori e maestranze in un live gratuito

Un foglio annuncia il concerto di Jovanotti (Zanini)
Un foglio annuncia il concerto di Jovanotti (Zanini)
ROMA - Jovanotti in concerto al Teatro Valle Occupato. Domenica 10 luglio, alle 18, Lorenzo Cherubini sale sul palco del famoso teatro romano per portare la sua solidarietà ad attori, maestranze, registi, che da settimane lo occupano.
Siamo, per la precisione, al 26simo giorno di occupazione del Valle, diventato un cantiere vivo e attivo della città. Per la sua salvezza, dopo l'accordo che ne trasferisce la gestione dal ministero del Beni culturali al Campidoglio, i lavoratori dello spettacolo hanno presentato nei giorni scorsi una proposta di gestione futura, «pubblica e virtuosa».
Tutti in coda per assistere al concerto di Jovanotti al Valle (Zanini)
Tutti in coda per assistere al concerto di Jovanotti al Valle (Zanini)
DIRETTA STREAMING - Dopo il successo dei suoi due concerti di venerdì e sabato sera allo stadio Olimpico di Roma, Jovanotti porta un grande messaggio di solidarietà «perché con questo teatro la cultura rimanga un bene comune». Il concerto del cantante verrà trasmesso in diretta streaming sul sito degli occupanti (www.teatrovalleoccupato.it/streaming) e sullo schermo nell'ex Cinema Palazzo Sala Arrigoni, altro spazio occupato nel quartiere di San Lorenzo.
Uno degli occupanti del Valle dà le indicazioni per il concerto di Jovanotti. Alle sue spalle la fermata del bus con il cartello: Teatro Valle occupato (Zanini)
Uno degli occupanti del Valle dà le indicazioni per il concerto di Jovanotti. Alle sue spalle la fermata del bus con il cartello: Teatro Valle occupato (Zanini)
CENTRO PER LA DRAMMATURGIA Il palcoscenico storicamente più importante di Roma, patrimonio artistico e culturale a livello nazionale, dovrebbe diventare - nelle intenzioni degli occupanti - «un centro dedicato alla drammaturgia italiana e contemporanea». I manifestanti che, dal 14 giugno scorso, hanno trasformato il Valle in un luogo di dibattiti, assemblee, e che hanno incassato la solidarietà di importanti istituzioni culturali europee, vogliono che rimanga un teatro pubblico, «un bene comune, con un diritto soggettivo e un finanziamento dedicato alla gestione delle attività, nelle forme di ente o di fondazione». Gli occupanti prefigurano, per il Valle, un futuro da centro «nazionale» di formazione teatrale, non territoriale, dunque rispediscono al mittente l'ipotesi di una gestione da parte del Teatro Stabile di Roma che è sì un teatro pubblico, ma secondo loro legato al territorio.
Redazione online
10 luglio 2011 19:25 corriere.it

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